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Minori a rischio, stanziamenti ridotti a Gela: il Comune non può coprire tutti i costi

L’amministrazione garantisce le rette per 60 giovani che gravano sul bilancio per 1,3 milioni di euro

GELA. Sono circa sessanta e arrivano da realtà, familiari o giudiziarie, tutt’altro che semplici. I minori attualmente ospiti di comunità di sostegno sono diventati un impegno molto gravoso anche per le casse del comune che, sempre con maggiore difficoltà, riescono a rispondere alle richieste giunte, in prevalenza, dai magistrati del tribunale. Per i minori a rischio, infatti, è stato stanziato oltre un milione di euro, per la precisione 1.298,712. Una cifra elevata che, in ogni caso, come già anticipato dai funzionari del settore servizi sociali, non riuscirà a coprire l’intero anno. “In effetti – spiega l’assessore al ramo Fortunato Ferracane – una grossa fetta della nostra spesa si concentra proprio sull’assistenza ai minori a rischio. Purtroppo, però, le risorse a disposizione sono molto limitate. Gli uffici regionali che avrebbero dovuto versare una parte del totale necessario alla copertura delle rette hanno drasticamente ridotto la loro percentuale. Non ci aspettavamo una mossa del genere. Adesso, dovremmo trovare nuove risorse”. A pesare, infatti, sono soprattutto le rette che, per legge, i funzionari di Palazzo di Città devono pagare ai gestori delle comunità alloggio. In totale, sono diciotto le strutture convenzionate con il comune che, periodicamente, ricevono minori destinatari di provvedimenti giudiziari o provenienti da famiglie disagiate. “Insieme ai funzionari del settore servizi sociali – continua l’assessore – stiamo cercando di far quadrare i conti. Sicuramente, gli ammontari di denaro più consistenti a nostra disposizione servono proprio a pagare le rette delle comunità e le spese legate ai procedimenti che vedono coinvolti minori”. Una situazione molto complessa capace, fra le altre cose, di mettere in luce un problema mai del tutto risolto: quello dei minori che, nonostante la giovane età, si rendono autori di azioni eclatanti anche dal punto di vista giudiziario. Se le casse comunali non riuscissero a rispondere alle richieste dei gestori delle comunità, il rischio sarebbe quello di creare un danno erariale ancor più grave e, di conseguenza, non rispettare i provvedimenti emessi dai giudici. Il capitolo minori, quindi, continua a rimanere tra i più complessi per l’intera organizzazione del settore retto dall’assessore Fortunato Ferracane: già in difficoltà a causa dei tagli generati da una drastica riduzione dei trasferimenti regionali e nazionali.

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