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Usura e pizzo a commerciante, spuntano nuove intercettazioni

In avvio di processo a un panettiere, accusato di strozzinaggio, e a due sospetti complici

CALTANISSETTA. Subito un sussulto in apertura di processo a un presunto strozzino e due sospetti estortori: saltano fuori nuove intercettazioni a carico degli imputati. È stato il fuori programma, ieri mattina, in avvio del procedimento a carico del panettiere sessantaquattrenne Lucio Rizza (difeso dagli avvocati Davide Anzalone e Maria Francesca Assennato), del quarantaduenne Giuseppe Dall'Asta (difeso dall'avvocato Dino Milazzo) e il quarantatreenne Giovanbattista Vincitore (assistito dall'avvocato Davide Anzalone), il primo accusato di usura, gli altri due di tentata estorsione. Che si sarebbero consumati ai danni dell'ex commerciante di auto, Calogero Di Natale (assistito dall'avvocato Giovanni Di Giovanni) che si è costituito parte civile. E ieri il pm Sofia Scapellato, nel presentare le nuove intercettazioni ambientali raccolte da microspie piazzate nell'auto di Rizza, ha invitato il tribunale (presieduto da Antonio Napoli) a disporne la trascrizione. E la difesa, spiazzata in tal senso, ha chiesto un termine per valutarle. Solo alla prossima udienza, ancor prima che il dibattimento possa aprirsi, il collegio difensivo scioglierà la riserva sulle nuove prove della procura. La vicenda processuale che dovrà aprirsi è incentrata su un presunto prestito che Rizzo avrebbe concesso a Di Natale chiedendo in cambio - secondo l'accusa - tassi esorbitanti. Ma è in una fase successiva che gli altri due imputati, Dall'Asta e Vincitore, sarebbero entrati in gioco. Perché a quel punto il fornaio si sarebbe rivolto agli altri due per recuperare i soldi dal debitore. Ma la stessa procura, per due volte, ha chiesto di archiviare questo filone d'indagine. Il gip, invece, ha poi disposto l'imputazione coatta.

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