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Testasecca, pagato stipendio arretrato Boccata d’ossigeno per i lavoratori

I dipendenti vantano in media diciotto mensilità pregresse. Qualcuno arriva anche a ventidue

CALTANISSETTA. Una goccia nel gran mare dei bisogni. I dipendenti del "Testasecca" dopo proteste e rinvii hanno intascato proprio ieri uno dei tanti stipendi di cui sono creditori, ma questo non può certamente contribuire ad allentare il clima di grande preoccupazione fra i dieci lavoratori della più antica istituzione benefica della città.
"La situazione resta pesante" dichiara il presidente dell'ente Alberto Maira il quale ha voluto lanciare un ulteriore messaggio di speranza annunciando che entro gennaio sarà pagato qualche altro stipendio arretrato. Al Testasecca il pregresso è imponente: ci sono lavoratori che avanzano quattordici mensilità, altri ventidue: "Una media di diciotto mesi" ha dichiarato Maira del quale alcuni consiglieri comunali recentemente hanno chiesto le dimissioni. Come uscire da questa drammatica impasse?
L'Istituto si appresta a presentare progetti per proporli a finanziamento "ma è chiaro - ha sottolineato Maira - che da questa situazione si può uscire tutti insieme sindacati, comune, regione, prefettura e, insomma, istituzioni ed enti ai quali abbiamo prospettato le nostre grandissime difficoltà comuni peraltro a tutte la Ipab siciliane". E in tal senso dopo un incontro a Palermo con il neo assessore regionale alla Famiglia Ester Bonafede il comitato regionale dell'Ares (l'organismo che raggruppa tutte le Ipab) ha deciso di tenere proprio nel capoluogo nisseno e ovviamente al Testasecca un'assemblea. Si terrà l'11 gennaio con la partecipazione dei centocinquantuno rappresentanti delle Ipab siciliane tutte vicine al collasso dopo che la Regione ha deciso di tagliare i contributi. «Noi - aggiunge Maira - ancora sopravviviamo riuscendo a mantenere inalterati i servizi offerti all'utenza come abbiamo fatto sempre. Altre strutture simili hanno chiuso i battenti e molte sono sul punto di farlo». La grande crisi dell'Istituto Testasecca è iniziata due anni fa con i primi ritardi - diventati adesso intollerabili - nella corresponsione delle spettanze molte delle quali sono riferibili addirittura al 2009. A garantire un minimo di sopravvivenza la convenzione con la Prefettura per l'accoglienza dei molti extracomunitari che non riuscivano a trovare ospitalità a Pian del Lago. Finite le convenzioni l'istituto è piombato nel dramma, ma ancora di più i dieci lavoratori che continuano malgrado tutto a garantire servizi ed efficienza alla grandiosa ed elegante struttura "regalata" alla città dal conte Ignazio Testasecca oltre un secolo fa. Il malessere delle Ipab avrà una eco nella manifestazione di protesta il 29 gennaio davanti a Palazzo d'Orleans.

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