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Preso il «re» dei furti in casa Deve scontare sei anni

È stato riconosciuto colpevole di qualcosa come quindici colpi e una lunga sfilza di episodi di ricettazione

CALTANISSETTA. I carabinieri lo hanno atteso sotto casa, seguito per un po' in auto fino a quando, qualche chilometro dopo, lo hanno bloccato. Troppo forte la somiglianza tra quell'uomo alla guida e il «re del furto» che era raffigurato in una fotosegnaletica che la procura ligure aveva trasmesso alle forze dell'ordine del capoluogo nisseno. Sì perché da anni, l’adesso ricercato, vive in città. È il quarantasettenne Cosimo Spampinato arrestato dai militari della Compagnia, guidata dal capitano Domenico Dente. Sul groppone dell’arrestato pendono più condanne per oltre sei anni di galera. Tutte rimediate per furto e ricettazione. E adesso la giustizia lo ha chiamato a saldare il suo conto. Deve scontare 6 anni e 8 mesi di carcere per una impressionante sfilza di reati che sono racchiusi già in ben sette procedimenti giudizi differenti. Tutti conclusi con un pronunciamento di colpevolezza nei confronti dello stesso pluripregiudicato. La prima sentenza di condanna, emessa dal tribunale di Genova e poi divenuta definitiva, è dell'8 gennaio 2007, per deturpamento d’immobili. La seconda, passando per tutti e tre i gradi del giudizio, è relativa al reato di ricettazione commessa tra il maggio 2001 e il maggio dell’anno successivo. Il terzo pronunciamento è del tribunale di Piacenza, pure questo poi esecutivo, per commercio illegale di preziosi. Quarto verdetto, del Collegio giudicante prima e della corte d’Appello di Genova poi - esattamente dell’11 dicembre 2007 - è relativo a ricettazione. La quinta sentenza, passando per due gradi del giudizio dic ui l’ultima il 13 marzo 2008, è legata sempre a ricettazione con l’aggravante della recidiva. Il sesto pronunciamento, reso definitivo dalla Suprema Corte il 30 giugno 2009, è per furto anche in questo caso con l’aggravante della recidiva. E questi primi sei verdetti erano già passarti per la concessione del vincolo della continuazione riconosciuta dal giudice delle esecuzioni. Ma poi, nell’ottobre scorso, la Cassazione ha inchiodato sulle sue responsabilità Spampinato in un nuovo procedimento che ha inglobato una infinita catena di furti e di episodi di ricettazione, la quasi totalità dei quali appesantiti da circostanze aggravanti. Sono ben 14, in particolare, i colpi al centro di questa sua ultima disavventura giudiziaria. Quattordici furti che sono stati messi a segno dal maggio 2007 fino al gennaio del 2009. Così da fare maturare nei suo confronti, complessivamente, la pena a nove anni e otto mesi di reclusione e tremila e trecento euro di multa, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per un periodo di cinque anni. Ma dei nove a passa anni di carcere a suo carico, Spampinato ne ha già espiati tre anni e un mese, beneficiando, inoltre di duecentoventicinque giorni di liberazione anticipata. E da ieri è rinchiuso in una cella del «Malaspina».

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