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Colto da malore, soccorsi in ritardo. C’è una sola ambulanza: è polemica

Un ragazzo ha aspettato quasi un’ora prima di essere portato in ospedale. Il mezzo era impegnato in un altro servizio

SAN CATALDO. C’è rabbia tra la comunità sancataldese per un ritardato soccorso di un diciannovenne che venerdì pomeriggio ha accusato un malore. Pare infatti, secondo quanto raccontato da agenti della polizia municipale e alcuni testimoni, che l’ambulanza sia arrivata dopo ben 45 minuti dalla prima chiamata al 118. Erano le 18.45 quando il giovane si è accasciato al suolo con forti dolori al petto e difficoltà nella respirazione. Subito sono usciti i negozianti e tra questi il proprietario di un’ottica, Rosario Ilardo, che ha prestato i primi soccorsi. «Il ragazzo non riusciva ad inspirare aria – racconta l’ottico – e si vedeva che soffriva così abbiamo chiamato il 118. È stata un’attesa interminabile, i soccorsi sono arrivati solo dopo quasi un’ora».
I vigili urbani raccontano delle numerose chiamate alla centrale e addirittura che il giovane sarebbe stato raggiunto anche dai genitori ai quali però è stato sconsigliato di prendere il ragazzo e portarlo in ospedale quanto piuttosto di attendere i soccorsi. Alla fine però alle 19.30, sempre secondo quanto raccontato dai testimoni, l’autoambulanza è arrivata e il ragazzo è stato condotto all’ospedale Sant’Elia dove, oltre alla dispnea (respirazione difficoltosa) sono state riscontrate delle macchioline al torace. Successivamente pare che il paziente, forse arrabbiato per quanto era successo prima e anche in condizioni fisiche migliori, avrebbe deciso contro il parere dei sanitari di abbandonare l’ospedale.
Dunque si è verificato quanto finora si era solamente temuto. Il Pte dell’ospedale «Maddalena Raimondi» infatti è dotato di una sola ambulanza che pare proprio in quella fase fosse già impegnata in un altro soccorso. Per cui è stato necessario far arrivare la «Charlie 1», posizionata all’ospedale Vittorio Emanuele di viale Regina Margherita a Caltanissetta, partita dal capoluogo alle 19.12 e arrivata a prestare il soccorso alle 19.27. «Noi della quarta commissione consiliare abbiamo già sollevato il problema – ha dichiarato il capogruppo del Partito democratico, Marcello Frattallone - parlando con il commissario straordinario Paolo Cantaro. Allora abbiamo chiesto di potenziare con un altro medico il Pte al fine di non lasciare scoperto il servizio quando l’ambulanza è fuori per le emergenze. Il commissario ci aveva rassicurato che avrebbe deciso insieme al responsabile, il primario Elio Barnabà, ma ad oggi non abbiamo avuto risposte». Numerose le polemiche inoltre per quanto riguarda la riduzione del personale. Sull’ambulanza del Pte mancherebbe adesso la figura del soccorritore che prima affiancava il medico e i due infermieri previsti.

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