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Gli alloggi popolari occupati: "caccia" all’abusivo

Il sindaco Michele Campisi ha fatto avviare il monitoraggio e la verifica delle singole famiglie

CALTANISSETTA. Con l’assegnazione e la consegna degli alloggi popolari del villaggio Santa Barbara della scorsa settimana, si chiude un capitolo, e si apre un secondo capitolo sempre per quanto riguarda l’assegnazione di alloggi popolari ai cui assegnatari il diritto è stato fino ad oggi precluso da parte di famiglie che abusivamente occupano da anni gli alloggi di proprietà dell’Iacp. Gli uffici della Solidarietà Sociale di Palazzo del Carmine, su determinazione del sindaco Michele Campisi ha avviato il monitoraggio e la verifica delle singole famiglie che pur non avendo titolo occupano gli appartamenti.

Alloggi attualmente abitati da vecchi assegnatari, decaduti dal titolo di possesso, e nuclei familiari che abusivamente hanno occupato le case pur non avendo titolo. La verifica riguarda anche una terza categoria di nuclei familiari che hanno occupato gli alloggi abusivamente, ma che per lo condizioni economiche e sociali avrebbero titolo ad abitare gli alloggi occupati anche se abusivamente. Sono oltre un centinaio.

L’argomento dell’occupazione abusiva degli alloggi popolari, qualche mese addietro è stato al centro di analisi da parte non solo dell’amministrazione comunale di Palazzo del Carmine, ma anche del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica in seguito dalla decisione secondo cui bisognava procedere allo sfratto degli abusivi per restituire gli alloggi ai legittimi assegnatari che sono praticamente ostaggio, come anche la stessa amministrazione di questo piccolo esercito di abusivi. Allo scopo di evitare disordini di natura sociale in quella occasione era stata assunta la decisione di verificare caso per caso la posizione degli abusivi. Si tratta di oltre un centinaio alloggi occupati irregolarmente, a diverso titolo.

Tra questi, come detto appartamenti che di fatto risultano consegnati regolarmente, ma i cui assegnatari sono decaduti dal diritto perchè non più residenti. Da qui le verifiche avviate dagli uffici che fino ad oggi hanno portato alla scoperta di oltre una ventina di case,che erano state assegnate agli eventi diritti i quali però in seguito, per motivi di lavoro o altro, hanno trasferito la loro residenza da anni in altri comuni lasciando vuoti gli alloggi. Secondo regolamento la residenza e la occupazione stabile dell’alloggio è requisito fondamentale che deve essere mantenuto costantemente e non può essere abbandonato per più di tre mesi. Da qui quindi il provvedimento amministrativo di revoca e quello di sfratto che però, per uno strano passa parola, si traduce poco dopo con una nuova occupazione abusiva dell’alloggio.

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