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Riduzione di gettoni e commissioni, scoppia la guerra tra le forze politiche

Un’iniziativa che ha scompaginato le carte e scatenato un vero e proprio putiferio

CALTANISSETTA. Sprechi e costi della politica: il tema agita i sonni e i rapporto dei consiglieri comunali di Palazzo del Carmine. Prima di affrontare questo problema, il presidente del consiglio Calogero Zummo ha sollecitato l’insediamento delle commissioni e la elezione dei rispettivi presidenti.

E su questo fronte non sono mancate le polemiche. Già ieri mattina il consigliere comunale dell’Udc Riccardo Rizza, che era stato eletto vicepresidente della quarta commissione consiliare permanente, risorse e sviluppo economico, ha inviato un nota al presidente del consiglio con la quale manifesta l’impossibilità a poter svolgere al meglio l’incarico assegnatogli per impegni personali precedentemente assunti per cui si è dimesso dalla carica.

Per quanto riguarda invece la carica della vice presidente della settimana commissione, trasparenza, che non era stata assegnata, ieri mattina nel corso di una riunione i componenti hanno eletto il consigliere Gianluca Nicosia del Pdl. Adesso, però, è arrivato il momento di mettere le mani alla proposta di delibera che riguarda, così come richiesto da alcuni consiglieri, la riduzione del valore dei gettoni di presenza e la riduzione anche del numero delle commissioni. E su questo argomento si preannuncia una vera e propria tempesta politica tra consiglieri fautori all’iniziativa e consiglieri contrari.

Una proposta rivoluzionaria che ha scompaginato le carte e scatenato il putiferio specialmente da parte di quei consiglieri che, se dovesse andare in porto la proposta, sarebbero costretti e rientrare negli uffici di appartenenza al proprio posto di lavoro. La prima spallata ai costi della politica, come è noto era arrivata dai consiglieri dell’Udc Felice Dierna ed Ugo Lo Valvo che hanno deciso di donare la metà delle indennità delle loro attività politica alla Caritas Diocesana.

Quasi in contemporanea, arriva però la proposta dei tre consiglieri comunali, Massimiliano Turco, Antonio Favata e Angelo Scalia di istituzionalizzare una decurtazione del gettone di presenza ( attualmente è di 52 euro per ogni seduta del consiglio o di commissione) per tutti i componenti dell’assise. Complessivamente, per la cronaca, va detto che mensilmente l’ufficio di presidenza del consiglio comunale conteggia circa 38 mila euro al mese per pagare le indennità, per oltre quattrocento cinquanta mila euro all’anno.

Inoltre se si è lavoratori dipendenti, ci si può astenere dall’andare in ufficio al lavoro senza perdere nemmeno un centesimo della propria busta paga. Lo stipendio, infatti, che viene completamente rimborsato dal Comune al datore di lavoro, comprensivo di contributi previdenziali, tredicesima, quattordicesima e trattamento di fine rapporto, permette al consigliere di sommare al proprio salario quello di consigliere eletto.

Come stabilito dai capigruppo, nella riunione di ieri, la proposta di delibera dovrà essere esaminate dalla prima commissione e successivamente dalla quarta commissione e poi in consiglio comunale per l’esame finale.

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