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Sequestro da oltre un milione a un boss della Stidda

Nel mirino della Dia i beni di Francesco Annaloro, 62 anni, che sta scontando l’ergastolo

CALTANISSETTA. Beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 1,1 milione di euro sono stati sequestrati dalla Dia di Caltanissetta a Francesco Annaloro, 62 anni, indicato come personaggio di spicco della "stidda", l'organizzazione criminale che contende il controllo del territorio a Cosa Nostra. Il provvedimento è stato emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta, su proposta del direttore della Dia Alfonso D'Alfonso.     
Francesco Annaloro, esponente storico della "stidda" nissena, sta scontando l'ergastolo per i reati di strage, omicidio ed associazione mafiosa. Noto come Zù Ciccio, è il figlio del defunto boss di Riesi Luigi; la sua storia criminale é strettamente collegata a quella della famiglia di Giuseppe Di Cristina. Quando quest'ultimo, nel 1978, venne ucciso dai corleonesi di Totò Riina, Annaloro scalò i vertici della cosca sino a diventarne uno dei capi indiscussi. Secondo gli investigatori sarebbe stato tra i protagonisti della guerra di mafia che insanguinò Riesi negli anni '90. Dopo essere fuoriuscito da Cosa Nostra avrebbe dato vita a un gruppo criminale legato alla ''stiddà, in contrapposizione con la famiglia Cammarata collegata, invece, al clan Madonia. Del ruolo di spicco di Annaloro all'interbno delle cosche nisse hanno parlato anche diversi collaboratori di giustizia come Giuseppe Di Giacomo, Salvatore Dominante, Antonino Calderone e Leonardo Messina.

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