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Gela, dissalatore fermo e operai licenziati

Nulla di fatto a Palermo per salvare i posti di lavoro di 22 lavoratori che poco prima di essere licenziati dalla Di Vincenzo Spa e che si occupavano della gestione del quinto modulo bis

CALTANISSETTA. Nulla di fatto a Palermo per salvare i posti di lavoro di 22 lavoratori che poco prima di essere licenziati dalla “Di Vincenzo Spa” (oggi in amministrazione giudiziaria) si occupavano della gestione del quinto modulo bis del dissalatore di Gela. Nel corso di un incontro svoltosi alla Regione, è stato riferito alle maestranze che attualmente in bilancio non c’è copertura per il settore idrico.
“La situazione – ha dichiarato Silvio Ruggeri, segretario Generale Uilcem Caltanissetta – è terribile. Non solo abbiamo perso ventidue posti di lavoro ma abbiamo anche un dissalatore, che appartiene alla Regione, fermo da quasi due anni che a causa dei fluidi che produce rischiamo di perderlo completamente perché privo di manutenzione”.
A marzo era stato siglato un protocollo in cui era stato ufficializzato il passaggio di gestione dell’impianto in favore di Siciliaque. Con il passaggio di gestione si formalizzava anche il trasferimento dei lavoratori che dovevano essere assorbiti proprio da Siciliacque.
Le maestranze erano state ricevute alla Regione dopo un sit – in di due giorni davanti Palazzo d’Orleans.

Nel frattempo prosegue l’emergenza idrica nei comuni di Gela e Niscemi  a causa del mancato rifornimento da parte di Siciliaque ai serbatoi di Montelungo e Capasoprano, l’erogazione è stata sospesa nella parte alta della città. A Niscemi invece non è stata fornita acqua al serbatoio “Fegotto”.

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