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Un Giornale che cambia

Un giornale come il nostro non cambia l'anima. Ma da oggi decide di cambiare pelle. Ci conoscete: noi non bariamo. Non nascondiamo la verità delle cose.

C'è una mutazione in corso nell'informazione che mette in crisi la carta stampata in Italia e nell'Occidente. E ci pone una sfida cruciale. Si sopravvive solo informando meglio e di più spendendo meno. Raccogliamo la sfida.

Da oggi saranno concentrate in una unica zona di 12 pagine le notizie dei fatti che accadono a Catania e Caltanissetta, Enna e Messina, a Ragusa e Siracusa. Uno spazio solo, per dar conto di quel che succede in territori che hanno molto in comune e vedono aumentare in misura crescente la loro interdipendenza. Abbiamo già avviato questo modello nelle ultime tre edizioni del lunedì.

Segnali incoraggianti ci inducono ora ad ampliare il campo della scelta. Come abbiamo già ricordato, il cambiamento non riguarda solo il contenitore. Perché una svolta forte riguarda i contenuti. Non più un giornale che racconta le cose che succedono, ma che approfondisce ogni giorno, meglio e più di prima, le ragioni che stanno dietro quel che succede.

L'Informazione, ovunque, in Italia e nell'Occidente, vive tempi di grande innovazione. Nulla oggi è uguale a ieri. Internet ha spiazzato i giornali di carta stampata sui tempi della cronaca. Tutti possono sapere di tutto nello stesso momento in cui tutto accade. La carta stampata non può star ferma. Deve a sua volta cambiare per sopravvivere e con servare un ruolo.

La nostra idea è che oggi , negli spazi del Web, si può conoscere l'universo attimo dopo attimo ma, nella tumultuosità del ritmo, si rischia di capire poco. Si corre dietro i flash, dietro i bip che su smartphone, computer e tablet «notificano» dati di ogni genere. Si corre senza fermarsi, si apprende senza il tempo di analizzare e ragionare.

Così se da un lato crescono vertiginosamente le opportunità di conoscenza, dall'altro si è esposti al rischio della confusione e dello stordimento. In questa contraddizione, i giornali possono rilanciare una funzione propria e utile. Possono selezionare bene i fatti che contano, non dovendosi preoccupare, come prima, di dire tutto perché tutto è conosciuto quando si arriva in edicola.

Ma hanno il tempo e il mestiere per analizzare, approfondire, promuovere confronti, suscitare dibattiti, aprire campagne, elaborare reportage. Cercheremo di fare questo in un'isola e in territori dove, talora o spesso, la politica diventa sterile, regredendo nei confini angusti di un Potere senza visione.

Abbiamo raccolto questa sfida e vogliamo vincerla. Ci riusciremo se sapremo meritare ancora la fiducia che i lettori e gli inserzionisti ci hanno sempre dato. Si cambia per questo. Per migliorare noi dando qualcosa di meglio a voi. E vorremo sapere da voi, non da altri, se abbiamo scelto la strada giusta. Da voi e solo da voi, perché un buon giornale, e noi vogliamo esserlo, non deve riconoscere altri giudici se non i lettori e gli inserzionisti. *

 

 

 

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