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L’Europa sappia difendere la sua sicurezza

I musulmani moderati sanno sui loro fratelli radicali e violenti molto più di quello che dicono: devono collaborare, li allontanino

Ieri ho detto a mio figlio che il problema principale dei miei nipoti, se ne avrò, sarà di dover convivere con una popolazione musulmana che in Europa sarà pari a quella di radici cristiane. La grande maggioranza di quella gente sarà pacifica, laboriosa e ragionevolmente integrata. Ma una parte tutt'altro che irrilevante avrà nei confronti dei nativi occidentali un atteggiamento ostile, sfidante, prevaricatore.

Tenterà di far prevalere i suoi valori sui nostri e la parte maggioritaria dei musulmani (quella pacifica e integrata) non avrà la forza (né forse la voglia) di opporvisi. Scriveva Oriana Fallaci dopo l'attacco alle Torri Gemelle del 2001: «Diventeranno sempre di più, pretenderanno sempre di più,otterranno sempre di più,spadroneggeranno sempre di più. Fino a soggiacerci completamente. Fino a spegnere la nostra civiltà. Ergo - conclude la Fallaci - trattare con loro è impossibile. Ragionarci, impensabile. Cullarci nell'indulgenza o nella tolleranza o nella speranza un suicidio. E chi crede il contrario è un illuso». Se fosse viva, Oriana scriverebbe oggi le stesse cose.

Episodi come quello di Parigi, aggravato dagli scontri e dai morti di ieri sera, la rafforzerebbero nelle sue opinioni. A cui sostegno potrebbe legittimamente citare i massacri che il capo jihadista Boko Haram sta compiendo in Nigeria, il paese più ricco dell'Africa, nella totale impotenza e/o indifferenza dell'Occidente: la forza multinazionale annunciata in un summit in maggio è ancora di là da venire. Torneremo dunque nelle catacombe?

Probabilmente no. Probabilmente la Fallaci era troppo pessimista. Certamente il papa fa bene a dialogare con l'Islam, al contrario di quanto pensa Matteo Salvini. Ma dialogare non significa avere gli occhi chiusi e l'accettazione dei costumi altrui (non uso la parola tolleranza) deve avere come premessa la fermissima difesa dei nostri. Anche chi è laico, dovrebbe sostenere la presenza dei crocifissi e dei presepi nelle scuole come presidio di una tradizione che non può scomparire.

I musulmani moderati sanno sui loro fratelli radicali e violenti molto più di quello che dicono: e questo è noto ai nostri investigatori. Anche da loro dobbiamo esigere un salto di qualità nella collaborazione: se son venuti in casa nostra, facciano il possibile per allontanare chi non rispetta i nostri costumi e le nostre tradizioni.

I quattro terroristi protagonisti del massacro di mercoledì e dei sequestri di ieri erano francesi di seconda generazione. Da anni si sapeva molto di loro ed è incredibile che siano stati lasciati liberi di circolare. La nostra cultura liberale difende vignette offensive come quelle di Charlie Hebdo, ma non può accettare né tolleranza eccessiva, né distrazione. Se i due fratelli assassini non potevano salire su aerei americani, perché potevano circolare liberamente in Francia?

I sondaggi ci dicono che gli italiani sono molto scossi da quanto accaduto a Parigi e si aspettano qualcosa di simile in Italia. Forse senza l'organizzazione para professionale dei terroristi francesi, ma un «lupo solitario» ha la tana ovunque. Prepariamoci dunque fin d'ora a non lasciarci prendere dal panico e dall'isterismo, a non lasciarci intimidire e a difendere con forza la nostra storia e le nostre radici cristiane, laici o cattolici che siamo. E ai musulmani moderati diciamo: grazie per le condoglianze, ma ci serve qualcosa di più.

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