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La Sicilia è la regina delle discariche, la differenziata resta un miraggio

Nel 2013 l’Isola ha importato dall'estero cinque mila tonnellate di immondizia. Produciamo due milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti: il 94% va nelle fosse

Due milioni e mezzo di tonnellate di rifiuti prodotti in Sicilia; 30 milioni di tonnellate in tutta Italia; 245 milioni di tonnellate nell'Europa a 27. Insomma, trattandosi di valori riferiti ad un solo anno, ci vuole poco a capire che i rifiuti rappresentano un problema gigantesco che tuttavia può trasformarsi in un'opportunità, solo che si mettano in atto le misure giuste.

Tutto il contrario di quello che ha fatto finora la Sicilia. Il 28 dicembre 2013 è stato pubblicato il programma europeo in materia di ambiente fino al 2020 «Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta» che si propone alcuni obiettivi prioritari; il primo di questi obiettivi riguarda le discariche che devono avere una funzione "residuale" tra tutte le forme di smaltimento. E che fa la Sicilia? Sversa in discarica il 93% dei rifiuti prodotti, intestandosi il molto disonorevole primato, tra tutte le regioni italiane, di regina delle discariche.
Per dirla in breve, la strategia dell'Europa si fonda su due direttrici di marcia: ridurre a monte il più possibile la produzione di rifiuti e smaltire quelli che comunque si producono, attraverso il riciclaggio, il compostaggio e l'incenerimento. Sul fronte della riduzione delle quantità di rifiuti prodotte, purtroppo una bella mano di aiuto l'ha data la crisi con la conseguente contrazione dei consumi; in prospettiva, un contributo importante è atteso invece dalla riduzione degli imballaggi da parte dei produttori di beni.

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