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Governo, occorre fare presto

L’unico sicuramente contento, ieri sera, era Beppe Grillo. Gli altri partiti si sono incartati in una trattativa che non trova sbocchi. Mai si era vista una situazione del genere. Bersani non ha trovato i numeri per la maggioranza. Tutti i politici precedenti, in casi del genere, hanno gettato la spugna. Il segretario del Pd si è mosso altrimenti.
Ha come «congelato» la sua candidatura e ha restituito la palla al Capo dello Stato che, da oggi, inizierà un altro giro di incontri. Impossibile prevedere quale sarà la conclusione. Si punterà ancora su Bersani o su un altro nome, magari quello di un tecnico per varare un «governo del presidente»?
In controluce si vede una sostanziale divergenza fra Bersani e Napolitano. Il primo che chiede comunque il via libera nella convinzione che poi, in qualche modo, alla fine, i voti di fiducia salteranno fuori. Il Capo dello Stato rigoroso nella sua impostazione: un governo che non ha i numeri va a casa (vedi Berlusconi) oppure nemmeno nasce.
I grillini, a bordo campo, gongolano. La loro totale indisponibilità ha mandato in confusione gli altri partiti facendone esplodere le contraddizioni. La faccia triste della politica. In queste condizioni c'è davvero la possibilità che, se si votasse oggi, 5 Stelle farebbe il pieno. Tanto più delude il balletto in corso vista la situazione economica. Ieri sono intervenuti Istat, Banca d'Italia e Ocse. Tutti a ripetere la stessa cosa: non c'è luce in fondo al tunnel. La ripresa economica è come un miraggio: tutte le volte che viene data per imminente si dissolve. Se ne parlerà, nella migliore delle ipotesi, all'inizio del 2014. Stiamo ripetendo il copione dell'anno scorso. Le stime iniziali davano un calo del Pil intorno all'1%. Abbiamo finito a -2,4%. Nel frattempo la disoccupazione sta per raggiungere il 12%. In poco più di un anno è cresciuta del 30%. Una valanga che non trova argine perché stanno scadendo i periodi di cassa integrazione. Una massa di nuovi disoccupati si presenta sul mercato. Cerca risposte e trova solo la vecchia politica che recita se stessa. Ecco perché i cittadini rumoreggiano davanti all'inconcludenza dei partiti. Servirebbe uno scatto di orgoglio da parte di tutti i protagonisti per dare finalmente una prospettiva al Paese. Purtroppo non se ne vede traccia. Vedremo stasera, al termine delle consultazioni-lampo che farà Napolitano, mentre Bersani sta alla finestra.

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