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Se si tagliano gli alberi il cielo potrebbe cadere

Dico sempre, scherzando, che se gli alberi potessero scegliere ed avessero le gambe, se ne tornerebbero nei boschi. Le città non sono fatte per loro. Non sono il loro ambiente naturale

Non parlo come politico, ma come docente di arboricoltura. Quanta amarezza provo quando sento, per ragioni diciamo giustificate, tanto odio nei confronti degli alberi. Ma credo che ci sia tanta incomprensione nel ruolo che gli alberi svolgono in città. Recitava un antico proverbio indiano: «Se si tagliano gli alberi cade il cielo».
Ed è una cosa estremamente vera. Dagli alberi otteniamo aria pulita, ossigeno, temperature più fresche. Sono fondamentali, non solo alla nostra vita, ma a quella della città e dell'intero pianeta. Dico sempre, scherzando, che se gli alberi potessero scegliere ed avessero le gambe, se ne tornerebbero nei boschi. Le città non sono fatte per loro. Non sono il loro ambiente naturale. Però, gli alberi li abbiamo piantati per quei motivi che abbiamo detto. Perché ci danno ombra nei periodi più caldi. Ci rinfrescano.
E purificano l'aria così inquinata delle nostre città. Ma anche loro sono esseri viventi. Stanno male. Si ammalano. I rami a volte si spezzano e cadono. E noi palermitani siamo diretti testimoni di due tragedie. Due eventi di cronaca nera in cui hanno perso la vita altrettante persone. Con gli alberi protagonisti in negativo, ma senza che questi lo volessero veramente. Diciamo, in realtà, per una cattiva gestione degli alberi in città. E qui apriamo il dibattito che esiste e che ci sarà sempre. Le due correnti di pensiero: da un lato quelli che dicono «potiamo sempre», dall'altro quelli del «non potiamo mai». Ora serve uno sforzo. Da parte di tutti. La prima cosa da fare è quella di non ripetere gli errori del passato. Quindi piantiamo gli alberi giusti nel posto giusto. In modo tale che raggiunga le dimensioni compatibili con il luogo che lo deve accogliere. Mai più ci saranno alberi che raggiungono il quinto piano di un palazzo o messi a dimora in marciapiedi larghi appena due metri. Non saranno più piantati alberi con poca terra. Perché le radici sono alla ricerca costante di acqua. E se non hanno dove «affondare» risalgono in superficie distruggendo i marciapiedi. Dobbiamo, come detto, considerare che si ammalano, invecchiano, si possono staccare dei rami e vanno potati. Ma mai a luglio ed agosto.
I mesi in cui abbiamo bisogno di loro. Per l'ombra. Per la frescura che ci assicurano. Altrimenti li tagliamo tutti. E per favore non prendetevela con gli alberi perché attirano gli insetti. Perché gli insetti vengono attirati dalla fioritura degli alberi stessi. Pensiamo a quello che sta succedendo con le api. Che sono davvero a rischio di estinzione. Ed, infine, gli alberi non attirano le zanzare.

* assessore comunale alla Vivibilità di Palermo

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