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La riffa del crapetto

Il uichend fuori ve lo siete fatti la simana passata quindi ora non ci atturrate che vi lamentate perché magari non è prudente farlo di nuovo questa simana. Ma di questo vi dirò nelle prossime ore. Ora vi dico solo che non è prudente prendere impegni.

Oggi aggiorna coperto. D’altra parte il nuvolo sta arrivando. Se vi  affacciate ora vedete che è in aumento. Tenete conto che il vento tira da Sud Est e che quindi viene attipo da Croceverte-Giardini Belmonte. Di là veniva Canibardo quando ci disse a Bichisio. Nino, domani a Palermo. No, che avete capito? Non era alla fermata della 139 che doveva andare alla Stazione centrale e ne aveva di aspettare. All’ebica caminavano a piedi, assai assai a cavaddu e per arrivare di Belmone a Palermo ci voleva appunto una iurnata. Insomma il vento viene da lì e porterà ancora nuvoli di cui tra una para di ore il cielo si apparerà più coperto che sereno. Acqua non ne dobbiamo parlare ma le temperature calano t’anticchia e si collocano, di pomeriggio, sui 14/16 gradi. A scendere, ovviamente, ma picchì scura.

Di notte le nuvole aumentano e domani mattina aggiorna cummigghiato paro paro, poco vento, freschicello. Ottimo tempo per spirugghiari faccende attipo uscita di documenti, rivelazione di picciriddi, accatta e vinni seporturte con annessi spurghi e passaggi di proprietà, rinnovo patenti, pagamento di impollette alle Poste, Satris per rateizzare qualche murta, finanziere dove dumannari prestiti. Insomma tutte cose che piange il cuore se uno le deve fare con una bella giornata o mentre c’è il diluvio. Oggi né l’uno né l’altro, quindi fate una muzziata di tutte le camurrie e approfittatene.

Nel frattempo vi consiglio di passare dal Capo e andate a fare un primo sopraluogo per la missione crapetto pasquale. Non è che è conto che vi pare che verso giorno sette aprile (Pasqua viene di  domencia 8), zammete!, andate e trovate il crapetto? Ma quale. Prima individuate il chianchiere adatto, parlateci, informatevi da dove vengono i crapetti e che hanno mangiato prima di essere scannati (latte, mi raccomando, devono avere mangiato solo latte perché l’erba già ci cambia il sapore). Per fare questo, naturalmente, dovete essere raccomandati. Arrivate dal chianchiere e ci dite: mi manda u signo’ etc etc. Lui vi guarderà e, prudentemente, vi risponderà: e cu è? Ma voi lo sapete che lui lo sa e aggiungete: u cucinu ra suoru ru cugnato ra niputi i so iennaru…. E lui apprezzerà e dirà: ahhhh, chiddu. U capivi. Come la posso servire? E qui comincia il vero pattio perché pure che ci andavate il mese passato, lui lo stesso vi avrebbi detto: e ci sta pinsannu ora? Oramai… Ma voi ci spiegate che già lo sapete dove lo potete trovare lo stesso ma sempre ammotivo della raccomandazione ru cucinu ra suoru ru cugnato ra niputi i so iennaru, è da lui che lo volete prendere. E quanto ne deve prendere? Voi fate un rapido conto dei quanti siete a Pasqua e rispondete: una mannara. E lui, a tappo: ma che ci deve fare la riffa? Ora vi vorrei spiegare che ogni simana nei quartieri del centro storico c’è chi fa la riffa che è una specie di lotteria. C’è chi arriffa direttamente piccioli, c’è invece chi riempie una cesta di cose di mangiare, in genere di lusso, e va caminando vendendo i nummari. Nella cesta c’è pesce attipo gamberoni e paolotti, sasizza alla pizzaiola, cestini di fravole, costatine di maiale ciccolatti e terroni. Sotto pasqua al posto della sasizza e delle costatine, di solito nella cesta è disteso menzo crapetto. In menzo a due o tre uova di Pasqua. Una scurtura, mi dovete credere!

Di solito il risultato si sapeva il sabato perché si aspettava l’uscita dei nummari del lotto. Il primo estratto sulla ruota di Palermo è lo stesso che vince la riffa. Ora, col fatto che ci sono tre estrazioni alla settimana, gli arriffatori presero il terno. Almeno loro. E al Capo e a Ballarò è riffa continua.

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