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I precari abbiano la possibilità di contribuire

L’industriale e il sindacalista insieme nel denunciare lo sperpero di risorse pubbliche dedicate al precariato e in particolare ai Pip. È accaduto ieri mattina nella trasmissione Ditelo a Rgs. Il presidente di Confindustria Sicilia, Ivan Lo Bello, e Maurizio Bernava, segretario regionale della Cisl, insieme nel condannare i criteri di reclutamento e di utilizzo di questa gente. Personale spesso privo di professionalità e poco propenso a lavorare.


Al punto tale che Lo Bello ha avanzato il dubbio più brutale. Che queste persone siano state scelte con la promessa che, non solo avrebbero ottenuto il posto, ma non avrebbero nemmeno dovuto lavorare. Con il risultato, non meno purulento, di rovinare la vita ad alcune migliaia di ragazzi, come ha ricordato Lo Bello. Certo hanno ottenuto una mancia dallo Stato. Ma in buona parte non sono neanche qualificati per le prestazioni a cui sono stati chiamati. Eppure per tutta la vita dovranno dipendere dalla mano fintamente generosa che li ha messi in queste condizioni. Se, per una qualsiasi ragione, il pugno dovesse stringersi avrebbero buttato via l'esistenza inseguendo un posto pubblico sempre più chimerico viste le condizioni della finanza statale.



E allora? Almeno rendiamoli produttivi. Che diano un contributo concreto in termini di prestazioni. Inutile buttare ancora soldi in questo pozzo senza fondo. Più utile impegnare risorse pubbliche nella formazione. Potranno essere utili all'amministrazione e anche a se stessi. Invece in Sicilia si assiste al paradosso. Gli enti pubblici (innanzitutto Comuni e Province) che cercano in qualche modo di rastrellare le risorse che servono per stabilizzare questi precari. Nel frattempo ricorrono a rapporti esterni per colmare buchi di servizio. Così lo spreco raddoppia: la mancia ai precari, comunque, bisogna trovare il sistema di erogarla. Nel frattempo ci sono i costi per le collaborazioni. Sanare questa situazione è un obbligo morale, prima ancora che economico. Una regola di buona amministrazione ma anche un esempio per migliaia di precari altrimenti destinati ad un'esistenza senza contenuto. L'industriale e il sindacalista si sono trovati d'accordo. Un seme speriamo destinato a germogliare.

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