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Nuovi stagisti, la Regione non perde il vizio

Alla Regione non perdono il vizio. È stato riproposto il bando sugli stagisti pagati dall’amministrazione e utilizzati da privati. Siamo nel campo dell'assistenzialismo puro. La Regione spenderà 50 milioni per versare, ogni mese, una mancia di 700 euro a quattro mila persone fra disabili (mille) e svantaggiati (tremila). Più o meno la stessa delibera presentata all'inizio dell'anno e ritirata per l'ondata di proteste che si era levato dal mondo della produzione. Non è cambiato nulla rispetto a gennaio tranne una maliziosa considerazione: il sussidio durerà due anni. Se la legislatura avrà corso regolare gli ultimi assegni saranno pagati in piena campagna elettorale.
Certamente si tratta di una coincidenza. Tuttavia non si capisce proprio quale altra ragione possa giustificare il sussidio. Non certo creare posti di lavoro perché l'industria non è interessata. Non certo creare servizi. Solo soldi buttati al vento. Un piccolo aiuto dato con criteri discrezionali. Pasto per clientele. Con il rischio aggiuntivo di creare nuovo precariato che prima o poi dovrà essere sanato. L’assessore al Lavoro Piraino e il presidente Lombardo assicurano che il bando non consente nessun appiglio per una futura stabilizzazione. Sarà certamente così, anche se qualche dubbio è legittimo. Tanto più che resta l'equivoco di fondo: non siamo in presenza di un sostegno all'occupazione ma solo di elemosina. Non si possono confondere i piani: il lavoro crea ricchezza, sviluppo, dignità a beneficio di tutta la comunità. L'elemosina aiuta solo il mendicante a sopravvivere. Forse i quattro milioni disponibili potevano essere usati meglio. Concentrandoli sulla crescita. Non dispersi a pioggia.

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