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Il valzer di palazzo dei Normanni

A Palazzo dei Normanni si prepara un altro giro di valzer. Il Partito Democratico, infatti, è pronto ad aprire la crisi della giunta Lombardo. Il comitato esecutivo del Partito democratico, riunito a Cinisi ha archiviato la fase del governo tecnico. Chiede il salto di qualità per vedere «se esistono le condizioni per aprire una nuova prospettiva politica fondata sull'alleanza delle forze progressiste, moderate e autonomiste all'insegna dell'innovazione». Insomma stop al sostegno camuffato, agli accordi sottobanco, alle votazioni liquide. Il Pd chiede il visto ufficiale d'ingresso nella maggioranza e quindi nell'esecutivo. Una richiesta legittima ancorché azzardata vista la rovinosa sconfitta delle sinistre in Sicilia alle ultime elezioni regionali.



In omaggio alla trasparenza ci saremmo aspettati che lo stesso Raffaele Lombardo o qualche altro esponente politico del suo schieramento si facesse sentire. Magari per dire che non si può fare. Che l'ingresso del Pd nella maggioranza è contrario alla volontà popolare. Tre anni fa il verdetto delle urne era stato nettissimo: il centro-destra aveva vinto con il 70%. Lo schieramento di centro-sinistra, guidato da Anna Finocchiaro si era fermato al 30%. La sinistra radicale era sparita dalla scena. Così si era espresso il popolo siciliano. Così avrebbero dovuto comportarsi i partiti. La legge elettorale maggioritaria serve proprio a impedire gli inciuci. Chi ha vinto governa, chi ha perso sta all'opposizione. Almeno fino al giro successivo. Accade così dovunque. Tranne che in Sicilia. Le schede elettorali, il volere degli elettori? Qui è carta straccia.



Di ribaltone in ribaltone, infatti, Raffaele Lombardo, eletto da una maggioranza di centro-destra si è trovato ostaggio del centro-sinistra. Già così siamo nel campo dell'impudicizia amministrativa. Se il Pd dovesse entrare in maggioranza saremmo all'emergenza democratica. Nessuno, ovviamente nega alle sinistre il diritto di prendere la guida della Regione. Ma solo con il consenso dei siciliani. Non contro di loro.

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