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Usa, la nuova legislatura che si apre

Suona un campanello e cambia, dicono, il volto dell'America. Esagerano, naturalmente: cambia il Congresso, si apre una nuova legislatura, muteranno i rapporti di potere. Metà del Congresso Usa, la Camera, da democratica diventerà repubblicana e Barack Obama da presidente in teoria dominante diventerà, anche ufficialmente, un presidente combattuto.
Lo era già, ma adesso, a un trillo di campanello, il cambiamento avrà i suoi crismi. Particolarmente solenni alla Camera, dove la prima cosa che i repubblicani faranno sarà il via simbolico a una preannunciata offensiva. Uno di loro reciterà il testo della Costituzione americana: come riaffermazione, monito, minaccia.
Da ora in poi ogni proposta di legge in arrivo dalla Casa Bianca sarà sottoposto prima di tutto a un esame-finestra costituzionale, in pratica indiziato del reato di incostituzionalità, colpevole fino a prova contraria. Non è un inizio nel segno della "concordia al di sopra delle parti" che molti auspicano e qualcuno, da un paio di settimane, prevede.
Può essere, invece, lo squillo di inizio di una nuova battaglia, nel momento in cui il campanello è passato dalle mani di Nancy Pelosi a John Boehner. Non potrebbero essere più diversi, non solo politicamente.
Quando la Pelosi salì alla carica, quattro anni fa dopo il trionfo democratico del 2006, fu festeggiata all'ambasciata italiana e Tony Bennett cantò I left my heart in San Francisco. La cerimonia di Boehner sarà la più breve e rigorosa possibile. Lei veniva dal quartiere più sofisticato del centro più sofisticato d'America, da una famiglia politica italiana, democratica di sinistra.
Lui è stato eletto in un collegio rurale dell'Ohio e da uina famiglia di austeri immigrati tedeschi. Suo nonno e suo padre facevano i baristi e lui aiutava. Dice che l'esperienza gli è servita a "capire il cliente già dal modo in cui cammina quando entra, ottima preparazione a una carriera politica, soprattutto in un piccolo centro.
E che ha consentito a Boehner, per esempio, di comprendere subito l'importanza del fenomeno "Tea Party". Per altri della Vecchia Guardia repubblicana erano all'inizio un fenomeno folkloristico.
Boehner li vide subito come "combattenti per la nostra causa". Estremisti, ma così girava il vento in quei mesi e Boehner ne conquistò i cuori con una promessa: se i repubblicani avessero conquistato la maggioranza alla Camera, il loro primo dovere sarebbe stato di impedire ad ogni costo che Barack Obama venisse rieletto nel 2012. Poi la tempesta è parsa acquietarsi, gli ultimi giorni del Congresso uscente sono stati all'insegna del compromesso, Obama ha portato a casa diverse leggi cui teneva (riforma della sanità, stanziamenti per la scuola, controlli su Wall Street, aiuti ai disoccupati, trattato nucleare con la Russia), adesso si parla di "armistizio" con la Casa Bianca.
A Boehner toccherebbe annacquare con camomilla lo spumante della vittoria, riallacciare i rapporti con Obama (che pare l'abbia già invitato a un pomeriggio di golf), "domare" gli spiriti troppo combattivi.
Non è detto che ci riesca e non solo così facendo si rimangerebbe una promessa, sia pure elettorale, ma anche perché quasi tutti i 63 repubblicani neoeletti seguiranno altri istinti.
"Non sono venuti al Congresso per chiedere il permesso alla mamma", prevede Newt Gingrich, "vecchia volpe" e predecessore nel ruolo di speaker di Boehner e della Pelosi.
E infatti, almeno all'inizio, lui li accontenterà: la prima iniziativa che i repubblicani prenderanno nella nuova Camera sarà la "cancellazione" della riforma sanitaria e poi, una dopo l'altra, dell'intera legislazione del Congresso scaduto.
Che ci riescano non è detto: l'arma dell'ostruzionismo, adesso, è nelle mani dei democratici e soprattutto Obama sta, imprevedibilmente, risalendo nei sondaggi. Toccò il minimo di "approvazione" personale poco prima delle elezioni del 3 novembre, ma adesso ci sono più americani che lo guardano con fiducia che non il contrario; sia pure di strettissima misura.
Maggioranze più ampie lo confortano quando si chiede se di lui o dei repubblicani la gente si fida quando si tratta di "aiutare la classe media" a tirarsi fuori dalla stagnazione economica.
E la riforma sanitaria, proprio mentre un giudice la dichiara incostituzionale e incoraggia i repubblicani a cancellarla, è diventata popolare fra gli elettori. La scampanellata inaugurale di John Boehner aprirà, forse allora, una nuova fase: non di riconciliazione ma la meno aspra. Una specie di "guerra fredda" fra il Congresso e la Casa Bianca.

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