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Radar di Punta Raisi, ecco perché fa male

Il parere di un lettore sull’antenna antivento da piazzare all’aeroporto Falcone-Borsellino

A mio avviso c’è una sostanziale imprecisione, sulla potenza emessa dal radar erroneamente chiamato antivento, equivalente ad un singolo cellulare, così come gli stessi diretti interessati di Enav, Enac e presidente Vito Riggio affermano.
I radar (tutti i tipi, anche quelli usati per la meteorologia) lavorano su frequenze molto alte (decine di gigahertz) che di conseguenza si traduce in una lunghezza d'onda piccolissima, appunto micro-onde, trasmettono con elevatissima potenza appunto perché devono poter ricevere un segnale (il loro stesso segnale) di rimbalzo o riflesso e la trasmissione avviene ad impulsi ossia un tempo per trasmettere ed un tempo per ricevere ad una velocità tale da essere considerato perennemente in trasmissione 24 ore al giorno 365 giorni all'anno.
Tanto maggiore è la distanza fra l'antenna ed il bersaglio, tanto maggiore potenza richiederà il trasmettitore stesso. Le potenze in gioco sono dunque dell'ordine di alcune decine di megawatt (decine di migliaia di watt), non certo come un comune cellulare che può arrivare al massimo a qualche watt. Qualsiasi dispositivo elettrico/elettronico non fa bene , figuriamoci un mega forno a microonde che lor signori vorrebbero piazzare ad Isola delle Femmine mettendo a repentaglio la vita di 15.000 cittadini compreso Capaci e Carini. Il buon senso, in questi casi, indica un'altra strada, quella di sperimentare certamente, ma di farlo lontano dai centri abitati.
Mi viene in mente l'antenna di Radio Maria a Roma con tutte le conseguenze che ne sono scaturite. Bisogna pensare ai bambini, alle donne incinte, agli anziani che portano il pace-maker senza contare la svalutazione del territorio e la conseguente perdita di interesse turistico e perdita del valore immobiliare. Insomma il danno creato è enorme, rispetto al beneficio ipotetico (ancora tutto da dimostrare) che può portare l'antenna. Inoltre non riesco a comprendere come un Consiglio superire della sanità abbia potuto dare un parere favorevole affermando: “Piazzatelo, però usatelo al 50%, per cautela". È come dire : "Noi non sappiamo nulla sugli effetti a lungo termine, per cautela usatelo al 50%". Come se la riduzione della potenza ci metterebbe al riparo da catastrofiche conseguenze. Questo non è un parere, ma meno di niente.
Cordialmente

Vincenzo Scuderi, Isola delle Femmine

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