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Pacchetto sicurezza e il governo va avanti

Il governo attacca, va avanti segue le sue strategie annunciate. Il contesto politico ribolle di escort e di ricordi d’alcova, ma il governo di Silvio Berlusconi procede sui sentieri previsti. Ieri il Consiglio dei ministri ha varato il pacchetto della sicurezza, che è uno dei temi più seguiti dalla pubblica opinione. Nulla di nuovo, soltanto quanto annunciato in precedenti occasioni. Questa materia fa parte, a buon titolo, delle riforme previste per il completamento della legislatura.
Innanzitutto c’è la possibilità di espellere gli ospiti comunitari che non abbiano la capacità di mantenersi e di dimostrare la loro presenza legale nel nostro Paese. Questo è un capitolo spinoso, ma le norme europee danno la possibilità di attuare in certi casi le espulsioni.
Ci sono poi provvedimenti sui collegamenti con reti senza fili della pubblica amministrazione. Molti misure riguardano il capitolo della sicurezza urbana con norme che rendano più facile il controllo del territorio nelle aree maggiormente esposte all'invasività della macro e della micro criminalità.
Su tutto ciò si potrà discutere ma è evidente da tempo che la maggioranza dei cittadini è d'accordo: il nostro è un Paese ordinato e accogliente, ma tale deve rimanere, senza stravolgimenti e senza sofferenze.
Ma il valore di questo provvedimento va al di là delle esigenze dell'ordine pubblico. Il governo Berlusconi ribadisce con forza di voler restare in sella fino alla fine della legislatura; se ci sono altri intenzionati a correre l'alea delle elezioni anticipate, lo facciano pure, ma il governo intanto va avanti.
I finiani oggi sono in una situazione veramente difficile: se la sentono di staccare la spina a un governo che sta realizzando le riforme e i cambiamenti concordati con gli alleati di ieri?
E anche l'opposizione è in difficoltà. Mentre si cincischia coi giochini delle primarie possibili, non ha una prospettiva certa di contrapposizione e di alternativa. Non si può vivere di sole escort e di ragazze disponibili, per quanto generose.
C'è una politica vera che segue gli umori dei partiti realmente rappresentativi, e c'è una politica morta che si nutre di fiorenti carogne.
Il governo in questo momento parla con i soli argomenti che gli appartengono, il cicaleccio è lontano. I suoi istituzionali avversari non possono fare nulla, l'opposizione bercia ma non incide, l'unico colpo di pugnale può venire dagli alleati di ieri, i finiani di oggi. Se la sentiranno di infliggerlo? Faranno finta di non vedere che l'attuale governo, con le misure sulla sicurezza, ha già dato il via alla seconda fase che proprio i dirigenti di Futuro e libertà auspicavano?
Tutto è possibile. Incontri, calcoli, disegni occulti si intrecciano in una fase difficilissima della vita nazionale.
C'è chi punta sulla crisi e chi punta sulla ripresa, ma è difficilissimo in questo momento capire quali strategie vadano a scontrarsi.
La speranza è che l'interesse nazionale, di là delle previsioni, prevalga.
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