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Verso le feste con i rifiuti per strada

Capita che dal primo gennaio di quest’anno è obbligatorio per legge pretrattare i rifiuti prima di conferirli in discarica, per cercare di ridurne al minimo l’impatto ambientale. Capita che, dopo infinite vicissitudini e mesi di raccolta a rilento e strade ricoperte dall’immondizia, a Bellolampo si riescano a piazzare tre trituratori. Capita però che due si guastano contemporaneamente, mentre il terzo, appena preso a noleggio, funziona a regime ridotto perché ancora in fase di collaudo. Capita così che Palermo torna invasa dalla spazzatura.
La solita sconfortante storia di inefficienza e incapacità di affrontare e gestire un disservizio sta riconsegnando da un paio di giorni la città alle altrettanto solite scene di degrado e sporcizia.


Non bastano incivili e criminali a insozzare le strade e a disseminarle di discariche abusive. Non basta una pachidermica azienda rifiuti che balla ancora fra sopravvivenza e fallimento, con un organico bulimico e un parco mezzi fatiscente. Non basta una discarica ad esaurimento senza a tutt’oggi una valida alternativa quando esalerà l’ultimo respiro. L’ultima frontiera del rifiuto selvaggio si chiama trituratore: ce ne sono tre a Bellolampo, ne funziona solo uno e a scartamento ridotto. Così l’Amia ferma gli autocompattatori per un giorno (sabato) e prova a rimetterli in strada in un festivo (ieri), con conseguente esorbitante costo. Nessuno straccio di comunicazione, nessun invito ai cittadini a tenersi la spazzatura per 24 ore in più in casa, così Palermo si sveglia di domenica mattina e si ritrova sommersa dalla spazzatura. Adesso promettono che entro un paio di giorni tutto tornerà alla normalità.


E probabilmente sarà anche così, anche se - visti i precedenti - non ci meraviglierebbe il contrario. Ma fino al prossimo intoppo. E per un sistema che si regge in piedi a malapena, basterà anche un leggero soffio di vento contrario. Non resta che incrociare le dita. Anche perché si va incontro alle feste di fine anno. E francamente faremmo volentieri a meno di una città addobbata di luci natalizie e cumuli di rifiuti.

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