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Villagrazia di Carini e il lungomare abbandonato

Mi chiamo Alberto Tenerello, sono nato a Palermo 37 anni fa e attualmente divido la mia esistenza tra Catania (dove lavoro) e Carini (dove ho deciso di abitare). Le scrivo per testimoniare al suo spettabile giornale ed ai suoi lettori, lo stato di degrado di quello che fu il litorale Cristoforo Colombo di Villagrazia di Carini. Lo scorso lunedì approfittando degli ultimi scampoli di estate ho deciso con la mia famiglia di fare una passeggiata sulla spiaggia. Ed è stata una folgorazione, mi sono accorto di avere chiuso gli occhi a ciò che non può essere più ignorato e che non ha la giusta eco finanche a livello locale.
Non importa più la ricerca del colpevole, dopo 40 anni di indifferenza siamo tutti colpevoli di quanto testimoniato dalle fot che le invio. Sarebbe bastato soltanto questo, infatti, ad evitare uno scempio colossale: una macchina fotografica e la forza di non volere essere complici di un reato e di una violenza contro la natura, ma nessuno ha mai mosso un dito. Da qualche tempo a dir il vero il comune di Carini ha dato il via ad alcune demolizioni ma sono pur sempre troppo poche, considerando anche che (come si evince dal sito internet del comune stesso) una demolizione costa alla collettività quasi 130.000 euro mentre di contro come impariamo anche dai governi nazionali con le sanatorie si rimpinguano le casse dell’erario.
Adesso abbiamo una grande opportunità, egregio direttore, la natura ci sta mostrando la nostra stoltezza di uomini che costruiscono le loro case sulla sabbia e sta pian piano provvedendo alla normalizzazione con la pazienza e la severità delle insegnanti di un tempo. Le chiedo, in qualità di direttore di una delle testate giornalistiche più antiche d’Italia, del giornale che ha parlato alla Sicilia e ai siciliani ancor prima che questi sapessero di esserlo, di combattere con noi questa ennesima battaglia, non già della legalità, ma della normalità, nel nome di un senso civico appena accettabile. In una terra in cui la “normalità” è lo spazio sufficiente per passare attraverso due cumuli di spazzatura è compito arduo, lo ammetto. Ma questa è anche la terra di grandi uomini, dei Falcone e Borsellino, di don Pino Puglisi, abbiamo grandi esempi da imitare nella vita di tutti i giorni.
Alberto Tenerello, Palermo

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