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Ma a Punta Raisi è ancora emergenza

L’aeroporto di Punta Raisi ha retto ieri alla prima intera giornata di ripristino del traffico aereo. E questa, tre giorni dopo la tragedia sfiorata sul volo Wind Jet proveniente da Roma, è già una buona notizia. Che però non deve assolutamente indurre a far scemare l’attenzione o a catalogare quel drammatico episodio alla voce «casi archiviati». Tutt’altro. E lo dimostrano le perentorie parole pronunciate ieri dal presidente di Enac, Vito Riggio, a Tgs: al prossimo forte soffio di vento, tutti gli aerei in arrivo al Falcone-Borsellino verranno dirottati a Trapani. E ancora: se a queste latitudini non si chiude la diatriba che da 4 anni impedisce di spendere gli 11 milioni disponibili per installare un impianto anti-wind shear, quel denaro verrà irrimediabilmente dirottato altrove.



Due ultimatum che non devono assolutamente cadere nel vuoto. L’apertura del sindaco di Isola delle Femmine sull'installazione dell’antenna è già un primo passo. Ma solo uno. La nostra campagna verso un aeroporto più sicuro e funzionale, giunta al secondo giorno, andrà avanti senza sosta, convinti della necessità che Punta Raisi sia cardine imprescindibile di un sistema trasporti che in Sicilia continua a boccheggiare (basti vedere che cosa è successo a Lampedusa col traghetto in avaria). Mentre rimaniamo quanto meno perplessi davanti all’assordante silenzio che sulla vicenda hanno scelto presidente della Regione e sindaco di Palermo.

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