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Il "buco" dei trenta impiegati Amap

L’Amap denuncia un vuoto d’organico di trenta persone. Ovviamente il buco dovrà essere rapidamente coperto. Figuriamoci il contrario. Vedi mai che ne dovesse soffrire l’efficienza del servizio idrico cittadino! Sarebbe una perdita grave per tutti. E allora avanti con nuove assunzioni e con nuove spese che poi toccherà ai palermitani finanziare. Solo una domanda: non c’è un’alternativa a queste assunzioni? È mai possibile che all’interno della gigantesca macchina comunale non ci siano trenta esuberi da ricollocare? Difficile crederlo. Anzi: non ci crediamo affatto visto che, per esempio, l’Amia denuncia un eccesso di personale difficile da smaltire. Certo è un problema. Vogliamo mettere la professionalità: un netturbino scambiato per un fontaniere dell’Amap? Per carità ognuno deve sapere fare il proprio mestiere. Tuttavia c’è un procedimento che si chiama corso di formazione il cui scopo è proprio questo: diffondere nuovi saperi e conoscenze adeguate. Costruire specializzazioni prima inesistenti. Nel mondo dell’impresa privata è una pratica utilizzata. Nel settore pubblico per niente. I corsi di formazione servono solo per dare qualche mancia ai docenti e agli studenti. Non certo per servire la collettività. Percepiranno 36 euro a questionario. Hanno un tetto di 200 interviste. Vuol dire che ogni «rilevatore» incasserà, al massimo, 720 euro lordi e avrà anche le spese a carico. Una vera miseria. Tuttavia il complesso dell'operazione costerà alla Regione 9,6 milioni. C'è da chiedersi se l'assessore all'Agricoltura, che ha emanato il bando, fa bene a spendere questi soldi? O se non farebbe meglio a indirizzarli verso impieghi più produttivi.



Non mancano certo le radiografie sul sistema agricolo siciliano. Ci sono le rilevazioni legate al sistema dei contributi agricoli unificati, c'è l'Inps ci sono le Camere Commercio. Probabilmente i 9,6 milioni che si spendono per i 1.309 rilevatori sarebbero sufficienti a costruire una aggiornatissima banca dati nella quale far confluire tutte le informazioni necessarie sulla vita delle 261.666 aziende agricole siciliane. Come ha ricordato il ministro Tremonti ormai gran parte degli Stati del Nord Europa ha smantellato le strutture pubbliche dedicate ai censimenti. Solo pochi tecnici super specializzati che, incrociando diverse fonti, sono in grado di fornire tutte le notizie che servono su cittadini e imprese. Uno strumento molto sofisticato che ha un grave difetto agli occhi della classe politica siciliana: è troppo efficiente. Se non si distribuiscono un po' di mance in giro come si costruisce il consenso? Con quale faccia poi ci si presenta poi alle proprie clientele per chiedere voti? E allora avanti con i 1.306 precari. Guadagneranno 700 euro lordi e dovranno anche pagarsi le spese. Ma va bene così.

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