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La Spagna chiama i contribuenti a salvare le banche

La bolla del sole sta per provocare l'infarto ai bilanci delle banche spagnole. Come se non bastassero i dolori provocati dal mattone. Stavolta i problemi riguardano gli investimenti nell'energia fotovoltaica che solo nel 2009 sono stati pari a 12 miliardi di euro contribuendo per l’1% alla crescita del Pil. Il settore, ampiamente sostenuto da massicci contributi pubblici (così come accade in Italia) è stato generosamente finanziato dalle banche con punte dell’80% del valore. La crisi economica, particolarmente feroce in Spagna, ha gelato il sistema. Gli investimenti sul sole si sono fermati dopo che il governo ha deciso di ridurre i contributi. Risultato? Le banche rischiano di perderci trenta miliardi. I contribuenti spagnoli, tutte le tasse che hanno versato per sostenere un settore privo di prospettive economiche.
Se non fosse per i sussidi pubblici il settore dell'energia alternativa non esisterebbe. Né in Spagna, né in Italia né altrove. I costi di produzione sono almeno di dieci volte superiori ai combustibili tradizionali. Più di venti rispetto al nucleare. Solo che gli Stati, dopo la conferenza di Kyoto, si sono impegnati a sostenere lo sviluppo dell'energia rinnovabile. Il governo spagnolo, guidato dal socialista Zapatero, in questo senso è stato uno dei più solerti e generosi. Ora deve fare i conti con il disastro. Le banche, dopo essere diventate, loro malgrado, delle gigantesche holding immobiliari, ora potrebbero essere costrette a farsi carico di interi campi di pannelli solari, o di migliaia di pale eoliche.
In gioco c'è dunque la revisione dei sussidi tariffari che sono stati dati in questi ultimi anni alle imprese energetiche, per favorire la diffusione delle rinnovabili: in un primo tempo all'eolico e successivamente al fotovoltaico. Fatto sta che la Spagna ha accumulato un deficit tariffario pari a 20 miliardi di euro e che nel solo esercizio 2009 sono stati versati sussidi all'energia verde per 6,2 miliardi di euro, di cui un 40% circa (2,68 miliardi) a favore del fotovoltaico. Mentre altri 1,64 miliardi sono stati distribuiti nel primo trimestre 2010 al settore in generale. Il contribuente spagnolo si trova di fronte ad un doppio danno: prima il finanziamento dei contributi per le energie alternative. Ora le nuove tasse per contribuire al sostegno delle banche. Bel risultato.

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