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Il precariato, metastasi del lavoro nero

Il 1 maggio è la festa dei diritti del lavoratore. Vorrei scrivere due righe sul precariato. Che cos'è il precariato? Il precariato (part time inferiore alle 36 ore settimanali, contratti a termine, lavoro interinale, lavoro a progetto) è una metastasi del lavoro nero. Il precariato produce una serie di fattori discriminanti: la durata, la copertura assicurativa, la sicurezza e lo sviluppo sociale, l'assenza dei diritti, l'assenza o meno dei meccanismi di anzianità e di TFR, il basso anzi il bassissimo reddito e il trattamento previdenziale. Il precariato produce fattori di disagio sociale, economico e crescita professionale. La mancanza di continuità del rapporto di lavoro e la mancanza di un reddito adeguato su cui poter contare per pianificare la propria vita. Il precariato comporta l'impossibilità al lavoratore di costruire una propria carriera lavorativa e crescita professionale infatti il precariato si basa su una serie di contratti a termine che non cumulano nel tempo vantaggi economici o professionali perché non consentono al lavoratore precario di progredire nel proprio cammino professionale.
Un' altra categoria che merita di essere attenzionata è il lavoratore che detiene una partita iva colui che è riconosciuto come pseudo libero professionista che si è visto costretto ad aprire la partita iva per permettere all'azienda che lo fa lavorare di non dovere avere con lui alcun tipo di rapporto dal punto di vista previdenziale. La gran parte delle partite iva aperte dai lavoratori precari risultano solo un preciso sistema di evasione dei contributi iva da parte della controparte padronale. Se non ricordo male il titolare di una partita iva è un libero professionista che vende o conclude affari per conto di un gruppo di aziende che lui sceglie di rappresentare  dietro corrispettivo di una provvigione. Oggi spesso il titolare di una partita iva lavora esclusivamente all'interno dell'azienda e conclude affari per conto di essa. Ditemi se non è un lavoratore precario e ditemi se non è un meccanismo per evadere i contributi previdenziali. Se continueremo su questa direzione usciremo dalla crisi? Riflettiamo.
Anna Marchese, Palermo

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