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Indagine sulla Protezione civile, Berlusconi al contrattacco

La convinzione che anche l'indagine sull'operato della Protezione civile, con tutte le sue ramificazioni che coinvolgono o almeno sfiorano uomini a lui vicinissimi, faccia parte della campagna per liquidare il governo o almeno danneggiare le prospettive del Pdl nelle prossime elezioni regionali hanno indotto Silvio Berlusconi a partire al contrattacco. La novità è che la controffensiva non si limita all'ormai consueta intemerata contro le toghe rosse, ma è articolata su più punti, di cui alcuni molto impegnativi, che potrebbero incidere fortemente sulla scena politica e modificare anche l'agenda del Parlamento per le prossime settimane.
1) Il presidente del Consiglio si propone di presentare - forse già al prossimo Consiglio dei Ministri - un disegno di legge per inasprire le norme contro corruzione e concussione. Si tratta di un segnale forte, rivolto in primo luogo a un'opinione pubblica allarmata dagli ultimi scandali e dalla denuncia della Corte dei Conti, ma anche agli esponenti del suo stesso partito colti con le mani nel sacco. Berlusconi assicura che non siamo in presenza di una Tangentopoli 2, ma solo di birbanti che approfittano della loro posizione per arricchimento personale, ma è chiaro che sente puzza di bruciato e intende fermare subito una potenziale deriva da Prima Repubblica. Una proposta articolata in questo senso avrà comunque anche l'effetto di spiazzare l'opposizione - Idv compresa - che potrà criticare finché vuole, ma alla fine sarà costretta ad andare a rimorchio.
2)Almeno tre frasi del premier, se prese alla lettera, fanno presagire una vera e propria operazione di pulizia all'interno del Pdl, ma con riflessi anche sul Pd. «Chi sbaglia e commette reati non può pretendere di restare in nessun movimento politico». «Le persone che sono sottoposte a indagini o processi in via di principio non devono essere ricompresse nelle liste elettorali, ma anche se ci sono dei dubbi sulla loro colpevolezza l'Ufficio di presidenza deciderà caso per caso». «Siamo garantisti ma dobbiamo stare attenti a candidare persone che non offrano ai nostri avversari motivi per attaccarci; dobbiamo verificare che siano assolutamente pulite». Naturalmente, visto che Berlusconi è persuaso che molte accuse formulate non solo contro di lui, ma anche contro i suoi uomini, siano frutto di una giustizia deviata, bisognerà vedere quali e quante eccezioni intende fare a queste regole. Bisognerà vedere anche quali resistenze gli opporranno gli apparati regionali del partito. Ma le sue parole preannunciano senz'altro una svolta, che potrà risultare in una modifica dell'ultima ora delle liste.
3)L'indignazione per le modalità seguite dall'inchiesta di Firenze, portata avanti a colpi di intercettazioni che hanno già coinvolto molte persone estranee e dato luogo a colossali equivoci (si pensi solo all'attribuzione a Bertolaso di una serata di fuoco con una presunta escort brasiliana, rivelatasi poi una innocente fisioterapista) hanno indotto Berlusconi a spingere di nuovo per l'approvazione della legge relativa, oggi ferma al Senato anche in seguito ad alcune riserve del Quirinale. Può sembrare una mossa in controtendenza, nel senso che una limitazione delle intercettazioni sarà presentata, dalle opposizioni, come un ostacolo proprio alle indagini sulla corruzione, ma in realtà anche in questo caso il Cavaliere è in sintonia con la maggioranza dell'elettorato: infatti, se da un lato i cittadini sono indignati dai maneggi intorno ai lavori pubblici e dalla commistione malata tra politica ed affari, dall'altra non vogliono vivere in uno stato orwellianno, in cui un "Grande orecchio" ascolta milioni di telefonate private e le dà in pasto ai giornali, senza alcun riguardo per le conseguenze.
Insomma, chi sperava che "l'affare Bertolaso" avrebbe inflitto un duro colpo alla maggioranza rischia di restare deluso. Non solo, stando ai sondaggi, due terzi degli italiani si dichiarano solidali con il sottosegretario, ma la pronta adozione delle misure preannunciate da Berlusconi potrebbe addirittura volgere l'intera vicenda a favore della coalizione governativa. Vedremo. L'unica certezza, oggi, è che si preparano settimane di fuoco.

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