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Io penso che. Maira sul Lombardo-Ter

Si potrà definire come l'ennesimo ribaltone di cui si fa assoluto protagonista il presidente della Regione, ma è certo che il Lombardo ter, così come il precedente Governo, non avrà una maggioranza parlamentare. Quest'ultimo dato nella visione "lombardiana" della democrazia conta poco rispetto al mantenimento del potere. Credo che il nostro parlamento regionale, il nostro autonomismo in particolare, segneranno un passo indietro se non altro per il triste primato di confrontarsi, unico caso al mondo, con un governo che non rispetta il voto popolare e che ha cambiato compagine per ben tre volte negli ultimi 18 mesi. Del resto, in questi mesi, ogni azione del presidente Raffaele Lombardo ha avuto l'obiettivo di distruggere la maggioranza e i partiti. Anche se l'Udc è rimasto saldo, Lombardo è riuscito a destrutturare il Pdl. Le deflagrazioni causate da Lombardo però hanno permesso di ottenere importanti risultati per il suo Governo: l'Amministrazione regionale è bloccata, la burocrazia è in subbuglio, il sistema ospedaliero è in stato confusionale e aumentano i casi di malasanità, la spesa pubblica è bloccata, non si trovano i fondi per gli Enti locali e per sostenere la Famiglia; all'Ars non c'è traccia di una sola legge che sia stata proposta durante il "Lombardo bis". Siamo alla paralisi amministrativa: uno stato in cui si è voluto cacciare chi ha creato le liste di proscrizione, riuscendo persino a non spendere 350 milioni di euro dei nuovi fondi comunitari che, come nel gioco delle tre carte tanto famoso alla stazione di Battipaglia, grazie ad un escamotage sono stati dirottati in fondi finanziari che provocheranno ulteriore indebitamento per chi li utilizzerà secondo i canoni del prestito. Parimenti grave è l'impasse che impedisce la riforma degli Ato rifiuti con le Città siciliane sommerse dai rifiuti. Infine la vicenda Fiat non affrontata con determinazione sia dal Governo regionale che dal governo Berlusconi, Lombardo per evitare parvenze di strumentalizzazioni da parte della Fiat, anziché offrire soldi, avrebbe dovuto chiedere quali opere era necessario realizzare per sostenere l'indotto e mantenere uno standard analogo agli altri stabilimenti per la produzione di auto a Termini Imerese.
Nei giorni scorsi Raffaele Lombardo, in un intervento all'Ars, affermava di essere pronto a correggere i suoi errori, ma il varo di questo nuovo Governo smentisce i suoi propositi. Oggi si inerpica in un sentiero in cui si affolleranno le nebbie. Trovare una via di uscita a quel punto sarà difficile per un Governo che definirei "borderline", per la contestuale presenza di diretti affiliati del Partito Democratico.
L'imbarazzo del Pd di Lupo è ormai evidente rispetto al tentennamento di alcuni suoi esponenti alle lusinghe del potere e di Lombardo. Sulle "Riforme" dico che queste si fanno quando c'è un governo che ha aderenza alla maggioranza che lo ha eletto e un'opposizione vera che cerca l'accordo alla luce del sole. Siccome su questo governo permangono le nebbie, l'unico modo per diradarle è andare alle elezioni anticipate anche perché per l'Udc le riforme da fare sono quelle che partono dalla difesa degli "ultimi" che soffrono la crisi economica di questo periodo. Lombardo, invece, vuole riforme secondo il preciso metodo dell' "alzati tu che debbo sedermi io". Il Presidente rinuncia al confronto perché ne ha paura e spacca i partiti attraverso il tradimento degli impegni con gli elettori e la svendita di ideali e di amicizie. La Sicilia è messa proprio male grazie a Lombardo.

*Presidente gruppo Udc all'Ars

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