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San Francisco, spari nella sede di Youtube: donna apre il fuoco e poi si uccide

Spari nella sede di Youtube, San Francisco

WASHINGTON. Paura al quartier generale di Youtube, a San Bruno nel nord della California, dove una donna - queste le prime indicazioni - ha aperto il fuoco ferendo almeno tre persone e si sarebbe poi suicidata.

Il panico è scattato nel primo pomeriggio, ora locale, dopo che diversi dipendenti dell'azienda nel grande campus californiano che ospita oltre 1.100 persone - fino a 1.700 secondo alcune fonti - hanno contattato i numeri di emergenza per segnalare spari. Immediato l'intervento delle forze dell'ordine che hanno evacuato la sede, perquisendo l'intera struttura che comprende uffici, laboratori ma anche ristoranti e caffè con tavolini all'aperto, e chiedendo al pubblico di rimanere lontano dalla zona.

Intanto le testimonianze correvano in rete, attraverso tweet dei dipendenti in cui spiegavano di essersi dapprima barricati nei propri uffici e di essere poi stati evacuati, mentre i network tv mandavano in onda le immagini di persone scortate fuori dalla struttura, con le mani alzate.

Le forze dell'ordine forniscono ancora pochi dettagli, sembra al momento esclusa la pista terroristica ed emerge la possibilità che l'autrice della sparatoria conoscesse almeno una delle persone ferite. Pare che "odiasse" la società perché aveva smesso di pagarla per i video che pubblicava sulla piattaforma. Potrebbe essere questo il movente che ha spinto la donna, di cui sono state diffuse le generalità: Nasim Aghdam, 39 anni. Il padre, Ismail Aghdam, ha spiegato che la figlia era sparita lunedì e non rispondeva al telefono da due giorni.

Il capo della Polizia di San Bruno, Ed Barberini, nella prima conferenza stampa con aggiornamenti sull'accaduto ha parlato di quattro feriti, mentre dal Zuckerberg San Francisco General Hospital è giunta conferma del ricovero di tre persone colpite da arma da fuoco durante la sparatoria: si tratta di una donna di 32 anni in condizioni giudicate gravi, di un'altra 27enne e di un uomo di 36 anni le cui condizioni sono giudicate critiche.

Google, che è proprietaria di Youtube, ha fatto sapere di avere da subito avviato le attività di cooperazione necessarie con le forze dell'ordine. Poi le testimonianze, attraverso i social network ma anche raccolte dai media, alcune delle quali al momento sembrano confermare la ricostruzione della Polizia: Dianna Arnspiger ha descritto all'Associated Press i momenti di terrore, raccontando che si trovava al secondo piano di un edificio quando ha sentito i colpi, si è avvicinata alla finestra e ha visto una donna sparare nell'atrio sottostante.

Ha urlato dando l'allarme fra i presenti che hanno cominciato a correre, rifugiandosi per circa un'ora in una sala conferenze mentre c'era fra loro chi chiamava ripetutamente il numero d'emergenza per avere aggiornamenti.

A monitorare l'episodio, accaduto circa 24 chilometri a sud di San Francisco, nel cuore dell''America Tech', da subito anche la Casa Bianca e il presidente Donald Trump immediatamente informato e aggiornato. Dopo le prime indicazioni ufficiali Trump ha twittato un messaggio di solidarietà per tutti coloro coinvolti e il suo ringraziamento per l'intervento tempestivo di forze dell'ordine e soccorsi. Resta tuttavia alta la tensione con il dibattito rovente a Washington sulla violenza causata dalle armi da fuoco.

 

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