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A Genova un De Chirico mai visto

 PALAZZO DUCALE - "Credo nel ruolo sociale della cultura e nella cultura come restituzione della memoria". La filosofia del nuovo direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci apre il sipario sull'anno che verrà del Ducale, un anno che prevede 600 eventi e che si apre con una mostra, curata da Victoria Noel-Johnson che si annuncia eccezionale, quella su 'Giorgio de Chirico - il volto della metafisica', dal 30 marzo al 7 luglio. Oltre 100 opere, alcune mai viste, provenienti dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico di Roma, da prestigiosi musei come quello di Torino e da collezioni private, per una revisione critica della complessa attività dell'artista a cento anni dalla decisione di prendere una diversa direzione rispetto alla pittura metafisica a favore di stili e tecniche ispirati al classicismo. La nuova metafisica, la 'metafisica continua'. Letture di tempo e spazio, l'emozione che si prova cambiando luoghi e punti di riferimento, l'accostamento asindetico di oggetti conosciuti e decontestualizzati, delocalizzati, ribaltamento di piani di coscienza che portano a ampie illusioni ipnagogiche. La mostra divisa per temi si apre con quello dedicato al viaggio e il ritorno, la scoperta della metafisica multidimensionale e prosegue con il mondo degli esterni metafisici - forse i più conosciuti al grande pubblico - con l'esplorazione delle figure che più frequentemente si trovano nelle opere di de Chirico: le 'muse inquietanti', i manichini. E poi gli interni metafisici e la natura metafisica e l'incontro tra la metafisica e la tradizione. Il nuovo direttore di Palazzo Ducale Serena Bertolucci, storica dell'arte di raro rigore filologico ma 'indisciplinata', come l'ha definita il presidente della Fondazione per la Cultura Luca Bizzarri, rivoluzionaria e irriverente quel tanto che basta per aumentarne la passione, punta molto sulla mostra di de Chirico che, svela, "conterrà opere mai viste, pagine di diario e un epistolario dedicato alla città di Genova". Perché la cultura è "restituzione - dice -, restituzione della memoria" e perché questa Genova ferita è nel cuore della cultura nazionale e internazionale che ha subito allungato una mano per aiutare. Così, le opere di de Chirico provengono da grandi musei come la Gnam di Roma, il Mart di Rovereto mentre Torino, in contemporanea, allestirà una mostra sempre su de Chirico: "un ponte - dice Bertolucci -, un modo per fare rete", un modo di essere che caratterizzerà d'ora in poi il lavoro di Palazzo Ducale. />   

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