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Palermo calcio, la provvidenza ha volti noti

Quarantasette giorni assurdi e di niente assoluto. Anzi, sì. Di illusioni, promesse, aumenti di capitale, bond, fondi maltesi, personaggi ambigui, teste di legno e tanto altro ancora. Quarantasette giorni per tornare al punto di partenza, come nel gioco dell’oca. Il Palermo è di nuovo nelle mani del «vecchio management».

Il comunicato con cui Sport Capital Group ha annunciato la vendita del Palermo (roba da ridere...) sostiene infatti che la società è passata alla «signora De Angeli» per la stessa cifra a cui era stato acquistato (10 euro!). Zamparini non viene tirato mai in ballo, ma che ci sia la sua regia dietro quest’operazione di salvataggio in extremis appare evidente. La De Angeli è sempre stata il braccio destro dell’ex patron, gli inglesi non l’hanno scelta per caso, ma perché qualcuno ha voluto così. E quel qualcuno non può che essere Zamparini.

Del «vecchio management» fa parte anche Rino Foschi, che è l’altro grande artefice di questo mutamento societario. Il dirigente romagnolo nel primo cda sarà eletto presidente e anche questo riporta a Zamparini, che già in passato avrebbe voluto la promozione del suo responsabile dell’area tecnica. Foschi però si è anche mosso per conto suo in queste settimane. Quando ha capito che il gruppo italo-inglese avrebbe fatto sbattere il Palermo su un iceberg come il Titanic, Foschi s’è messo alla ricerca di investitori.

Intanto per superare l’emergenza legata al pagamento degli stipendi, poi per provare a chiudere definitivamente l’esperienza di Zamparini a Palermo. E pare che il buon Rino gli investitori li abbia trovati e che gli stipendi saranno pagati regolarmente entro lunedì. Così come saranno pagati anche quelli successivi con scadenza 16 marzo.

La grande domanda è: chi sono questi investitori? Un rumors insistente porta a Preziosi, il presidente del Genoa, che già in passato si era detto disponibile a gettare un salvagente al Palermo. Preziosi potrebbe essere l’uomo della provvidenza nell’immediato e anche nel futuro. Perché non dimentichiamo che - superata questa prima (e grave emergenza) - resta quella montagna di debiti di oltre 48 milioni di euro che va sanata. E siccome questo compito non possono assolverlo né la nuova proprietaria De Angeli, né il prossimo presidente Foschi, ecco che l’arrivo di un acquirente - vero stavolta e senza i «figuranti» degli ultimi due anni - è necessario come l’aria per respirare. Altrimenti anche quest’operazione di salvataggio del «vecchio management» resta fine a se stessa. E il Palermo, che stasera prova a prendersi di nuovo il primo posto con il Brescia, rischia di sbattere davvero contro quell’iceberg che è stato evitato per miracolo.

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