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L'innovazione arriva dai piccoli gruppi di ricerca

I gruppi di ricerca più piccoli sono più innovativi rispetto a quelli di grandi dimensioni, che spesso sviluppano progetti consolidando conoscenze esistenti. Lo indica l'analisi di 65 milioni di progetti, fra ricerche e brevetti messi a punto in 60 anni, pubblicata su Nature dall'università americana di Chicago.

Utilizzando un software i ricercatori hanno analizzato 44 milioni di articoli scientifici con oltre 600 milioni di citazioni, 5 milioni di brevetti rilasciati dell'Ufficio brevetti degli Stati Uniti e 16 milioni di progetti. I dati raccolti hanno permesso di valutare l'impatto che questa produzione ha avuto in campo scientifico e tecnologico ed è emerso che le ricerche, i brevetti e i progetti più citati sono quelli condotti dai piccoli gruppi di ricerca.

Il risultato suggerisce che le recenti tendenze nella politica di ricerca e il finanziamento verso i grandi gruppi dovrebbero essere rivalutati. "I grandi gruppi sono quasi sempre più prudenti: il lavoro che producono è un sequel di successo a basso rischio", ha osservato il coordinatore dello studio, il sociologo James Evans, direttore del Knowledge Lab. Quest'ultimo è un centro di ricerca che combina la sociologia e l'informatica per studiare come, nel tempo, la conoscenza si sviluppa influenzando la società e generando idee che possono alimentare l'innovazione in futuro.
I gruppi di ricerca più grandi, ha proseguito Evans, si basano quasi sempre sui successi di ieri, mentre i piccoli fanno cose 'strane' e si muovono in nuove direzioni, ma ci vuole più tempo per capire e apprezzare il potenziale delle loro ricerche.

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