ROMA Allimportante deposito pleistocenico e ai numerosi reperti fossili conservati nel Museo di Casal de Pazzi si aggiunge oggi anche unopera di street art. Sul muro perimetrale esterno del museo, lungo via Egidio Galbani, campeggia il grande murale realizzato dal giovane street artist Jerico Cabrera Carandang. Lopera pittorica dal titolo Riflessi ricostruisce, in maniera visionaria e avvolgente, lambientazione naturalistica pre-esistente alla struttura del museo rappresentato dallimmagine dellantico fiume che una volta scorreva proprio dove oggi sorge il Museo.
I riflessi dellantico affluente dellAniene raccontano la quotidianità degli animali che popolavano la zona grazie alla sorgente di vita rappresentata dal fiume. Quel corso dacqua che ha conservato i loro resti permette oggi di visitarli allinterno del Museo: i reperti sono un specchio della vita preistorica e loriginalità dellopera sta proprio nello sfruttare questi riflessi per far viaggiare il visitatore nel passato.
Levento è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
Da tempo, anche prima della sua regolare apertura al pubblico, il sito di Casal de Pazzi è entrato nellimmaginario collettivo come un luogo preistorico. Gli impressionanti resti fossili di elefante antico, oggi visibili nel museo, hanno suscitato nella fantasia dei residenti, e non solo, forti emozioni, concretizzate spesso attraverso limmagine emblematica del mammut.
Nel complesso, larea del Museo di Casal de Pazzi si presenta come unoasi in un contesto suburbano non risolto. Esternamente, sul lato dellingresso per il pubblico, sono allestiti due pannelli ricostruttivi ideati e realizzati nel 2011 dallartista Vincenzo Montini per la Cooperativa sociale APE che ben rappresentano le tematiche interne al Museo. Dal lato di Via Egidio Galbani, prima di questo intervento artistico, il sito presentava un muro perimetrale in intonacato e una parete in mattoncini sabbiati che non caratterizzavano i contenuti del Museo.
Per ovviare a tale mancanza di visibilità, la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali ha ritenuto opportuno far realizzare sul lato anonimo del Museo unopera di street art, per migliorare limpatto comunicativo del museo attraverso un intervento estetico su uno spazio periferico della città. Lintervento si inserisce in un contesto territoriale che si sta caratterizzando anche per le proposte artistiche di questo genere, costituendo un enorme beneficio per la valorizzazione del patrimonio culturale delle periferie e delle periferie nel loro complesso.
Per questo motivo, tramite avviso pubblico, diffuso da Zètema Progetto Cultura su incarico della Sovrintendenza Capitolina, sono state richieste delle proposte progettuali per lideazione e la successiva realizzazione di un murale sulla parete esterna del Museo di Casal de Pazzi. Lungo via Egidio Galbani, il Museo comunica il suo contenuto secondo un linguaggio moderno che sia intellegibile a tutti i livelli. Liniziativa esprime una nuova modalità di intendere la relazione tra artista, Museo e territorio attraverso la realizzazione di nuove forme di arte contemporanea.
Le proposte, pervenute a seguito dellavviso pubblico, esaminate da una commissione appositamente costituita, sono state nel complesso di notevole qualità, tutte strettamente ispirate dai contenuti del Museo. Tra esse è risultata vincitrice la proposta del giovane artista Jerico Cabrera Carandang (classe 1992), che con il suo progetto Riflessi ha proposto di svelare con immediatezza universale il ricordo della vita che centinaia di migliaia di anni fa si svolgeva proprio dietro le mura del museo. Limmagine del fiume, che una volta scorreva proprio dove oggi sorge il Museo, occupa interamente le pareti esterne. In tal modo lopera muraria funge da portale: permette non solo di espandere verso lesterno, verso la città industrializzata, loasi preistorica, ma ne ricostruisce accuratamente le sensazioni di maestosità e stupore con le quali luomo preistorico, che abitava queste terre, doveva confrontarsi.
Lopera è stata pensata utilizzando collettivamente tutti e quattro i muri disponibili come se fossero ununica tela. Una visione frontale del corso di un fiume che si estende su tutta la lunghezza del primo e dellultimo muro per poi aprirsi alla visione di una scena naturalistica preistorica sul muro centrale.
Lintervento di street art di Jerico rientra nei progetti di valorizzazione del patrimonio museale, archeologico e storico-artistico di Roma Capitale realizzati grazie alle piccole donazioni in denaro, che dal 2016 il pubblico può effettuare attraverso appositi raccoglitori situati negli 8 Musei Civici gratuiti (Museo Napoleonico, Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco, Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Museo Pietro Canonica, Museo delle Mura, Museo di Casal de' Pazzi, Villa di Massenzio, Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina). Un risultato dovuto alla generosità dei cittadini e dei turisti, che hanno aderito con entusiasmo allidea di contribuire concretamente e in prima persona alla valorizzazione del museo visitato, con una crescente partecipazione che è testimoniata da un notevole aumento, anno dopo anno, delle somme donate (nel 2017 e nel 2018 raddoppiate rispetto al 2016).
Per restituire ai fruitori un segnale concreto e tangibile del loro utilizzo, si è deciso di adoperare le somme donate nellambito degli stessi spazi museali che le hanno ricevute.
Con i fondi raccolti nel 2017 e nel 2018, partiranno altri nuovi progetti che riguarderanno anzitutto interventi permanenti di miglioria e di valorizzazione degli ambienti museali.
Giovedì 14 febbraio, in occasione dellinaugurazione del murale, il museo resta aperto anche nel pomeriggio, dalle ore 15.30 alle 18.30.
Per questa occasione speciale saranno effettuate tre visite guidate al murale e al museo (ore 15.30, 15.45, 17.30) a cura dei volontari del Servizio Civile Nazionale aperte al pubblico con prenotazione obbligatoria al numero 060608.
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