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Si sblocca l'emergenza all’Istituto Vino e Olio: intesa sul debito per il Vinitaly

Vinitaly

Si sblocca l’emergenza all’Istituto Vino e Olio. La Regione e Veronafiere hanno trovato l’intesa su una transazione che permetterà di saldare il maxi debito dell’Istituto verso l’ente veneto per il mancato pagamento dell’affitto dello stand della Sicilia al Vinitaly del 2014 e del 2015.

La Regione verserà a Veronafiere 2,6 milioni in due rate invece dei 3 milioni e 180 mila euro chiesti dall’ente che gestisce il Vinitaly. Che in cambio rititerà il maxi pignoramento. A questo punto si sbloccheranno anche tutti i conti e le linee di finanziamento dell’Istituto che a quel punto sarà in grado di pagare i cinque mesi di stipendi arretrati al personale.

L’annuncio è stato dato dall’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera: “L’accordo in questione, che si articola in più fasi, prevede che in occasione dell’udienza dinanzi la Sezione Esecuzioni del Tribunale di Sondrio, già fissata per il 15 febbraio, si provveda preliminarmente all’assegnazione della somme, in atto soggette a pignoramento, in favore dei dipenderti dell’ Istituto, che dopo cinque mesi potranno così percepire le proprie retribuzioni. Nel corso della stessa udienza, si  provvederà inoltre all’assegnazione di una somma non inferiore a 2 milioni in favore di Veronafiere, a titolo di acconto sulla maggiore somma di 2,6 milioni pattuita tra le parti in sede di accordo transattivo. L’accordo prevede inoltre, nell’immediato, la rinunzia da parte di Veronafiere alla somma di 398.161 euro rispetto al credito da questa vantato”.

Restano poi da chiarire altri dettagli, ha spiegato ancora Bandiera, che potrebbero portare o a un ulteriore esborso o a un maggiore risparmio: “Per quanto riguarda infine la somma di 400.000 euro pari alla differenza tra quella pattuita provvisoriamente (2.600.000 euro) e quella sopracitata di 3.000.000, un costituendo tavolo tecnico esaminerà la documentazione in possesso di entrambe le parti, al fine di quantificare l’eventuale somma ulteriormente da corrispondere a Veronafiere, con potenziale economia di spesa per l’Istituto di 800.000 euro”.

Secondo Bandiera a questo punto non sono più a rischio le certificazioni dei vini e dell’olio, che erano state bloccate dai dipendenti per protesta contro il ritardo nel pagamento degli stipendi. Uno stop che, aveva rivelato Confindustria Trapani, stava mettendo in ginocchio le aziende del settore.

“In un anno di attività di governo abbiamo rimesso in bonis l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, che vanta radici storiche, avendo un  esperienza di quasi settant’anni nel settore. Si è pertanto posta la massima attenzione  al tema delle certificazioni di qualità per ambiti certamente trainanti dell’economia siciliana, facendo sì che dette attività permanessero in capo all’IRVO, in quanto ente sottoposto a vigilanza della Regione Siciliana – afferma l’assessore regionale per l’Agricoltura, Edy Bandiera -  È stata quindi posta in essere dal governo, nel corso di questo anno,  ogni utile iniziativa, anche di carattere legislativo, mirata al ripianamento totale delle passività contratte dall’Istituto, mettendolo così in condizione di superare un gap di 9 milioni di euro. Stiamo già lavorando ad un progetto di riforma che razionalizzi ulteriormente il settore e metta ordine nell'ambito della ricerca e della certificazione”

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