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Finanziaria, la settimana calda dell'Ars: proteste in piazza e clima teso in aula

Protesta dei Forestali e dipendenti Esa a piazza Indipendenza

È iniziata una settimana calda per la politica siciliana che è chiamata all'esame Finanziaria. Da un lato, il governo che tenta l'ennesimo, disperato tentativo di approvarla senza ricorrere alla proroga dell'esercizio provvisorio, dall'altro, le opposizioni pronte a dare, ancora una volta, battaglia con oltre 500 emendamenti presentati, 200 solo quelli del M5S e altrettanti quelli del Pd che ha composto un "pacchetto" a sostegno della spesa sociale.

Ma ad animare ancor più la settimana ci sono le diverse categorie che protestano contro i tagli in Finanziaria definiti "indiscriminati".

Oggi, sotto Palazzo d'Orleans, i Forestali, insieme ai dipendenti dell'Esa, si sono radunati in un sit-in di protesta, attendendo che i parlamentari, nel pomeriggio, inizino i lavori a Palazzo dei Normanni. "Il governo non rispetta i patti, non vogliono sedersi attorno ad un tavolo. I lavoratori sono disgustati da questa presa in giro", fa sapere Antonio David.

Una settimana, dunque, che inizia ad alta tensione e il governatore Musumeci, proprio alla vigilia, ha affermato che dall'Ars si sarebbe "aspettato meno ostilità".

"A volte noi siciliani facciamo di tutto per apparire nemici della Sicilia - ha detto -, con la rassegnazione, lo spirito anarcoide, il familismo che ci caratterizzano e che ostacolano ogni tentativo di cambiamento e di crescita. Dal parlamento regionale mi aspetterei meno ostilità e più collaborazione, mentre quando mi muovo nei palazzi del potere non so mai chi sia il cortigiano e chi il cospiratore".

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