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Sanremo, Baglioni: "Festival manifestazione popolare? Allora solo televoto per il vincitore"

"Se il festival vuole davvero essere una manifestazione popolare, potrebbe essere giudicato solo dal televoto", ha detto Claudio Baglioni, dopo le polemiche che si sono scatenate sul web per le preferenze del televoto ribaltate dai voti delle giurie tecniche. "O il risultato finale viene deciso da giurie ristrette di addetti ai lavori, certificati come tali, o questa mescolanza con il televoto rischia di essere discutibile - ha aggiunto il direttore artistico -. Si crea la situazione per cui pochi pensano in un mondo, altri in un altro, ma si bilanciano. E' lo specchio della società".

Nel festival di Sanremo che ha privilegiato la musica italiana ha vinto un italo-egiziano, Mahmood? "Non credo che il trattino sia appropriato - risponde Claudio Baglioni in sala stampa - è un ragazzo italiano".

"Tanto lavoro ci sarebbe da fare e mi piacerebbe perfino farlo. Ma ma non ne ho la minima idea, perché il troppo storpia, anche se è bello e faticoso. Mio padre mi diceva sempre: fai 'sto lavoro che è sempre meglio che lavorare". Claudio Baglioni lascia aperto uno spiraglio, ma non si sbilancia sulla possibilità di una terza edizione del Festival. Da direttore artistico, riporterebbe in particolare "da 24 a 20 il numero degli artisti in gara", interverrebbe "sulla lunghezza della trasmissione". "A questo punto - sottolinea ancora rispondendo alle domande dei cronisti in sala stampa - ho tanto bisogno di ombra, almeno di qualche settimana di ombra per poi riaccendere riflettori quando tornerò a fare il mio percorso individuale".

Sanremo è stata "un'impresa mastodontica, bellissima: a 61 non ci pensavo, anche perché faccio un altro lavoro", dice Claudio Bisio tracciando il suo bilancio del festival. Ma ammette anche "un piccolo rammarico, non essere riuscito a fare più cose insieme a Virginia: siamo entrambi dei talenti, ma non sempre pur avendo ingredienti di prima qualità si riescono a trovare le dosi giuste. Vorrei provare a trovare la giusta chimica". "Nella prima puntata ero trattenutissimo. Temevo di strafare... Poi ci ho provato e sono contento di non aver strafatto. Via via mi sono divertito sempre di più", aggiunge l'attore. "Siamo lavoratori indefessi, forse il risultato poteva essere migliore, ma ieri finalmente ho percepito l'armonia nella conduzione che avevamo cercato". Quanto al monologo sul rapporti padri-figli, ispirato a Father and Son, in cui non si è riconosciuto il presidente della Rai Marcello Foa, Bisio risponde: "Io mi ci riconosco pienamente: era da vedere insieme, nella versione padre e figlio. Secondo me è uno spaccato emozionante".

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