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Scuola, "Al Sud non servono fondi ma più impegno": bufera sul ministro Bussetti

È bufera sulle parole del ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, in quota Lega, che ieri in Campania alla domanda se arriveranno fondi alle scuole del Sud «per recuperare il gap con le scuole del Nord», ha risposto: «Ci vuole l’impegno del Sud. Vi dovete impegnare forte».

Dunque niente soldi? «No. Questo ci vuole, lavoro, sacrificio, impegno. Lavoro, sacrificio, impegno». E dopo 24 ore, a polemica ormai innescata, arriva la replica piccata del vicepremier Luigi Di Maio, non soddisfatto della precisazione di Bussetti che bollava come «ridicolo» definirlo come «ostile al Sud». «Se un ministro dice una fesseria sulla scuola, chiede scusa. Punto», la risposta del leader M5s.

Uno scontro, quello nel governo, che rispecchia le fibrillazioni interne al Movimento sul nodo autonomia, voluta dalla Lega ma osteggiata dall’ala ortodossa pentastellata, sintetizzata dall’hashtag #AttentiallaSecessioneDeiRicchi, lanciato dalla senatrice Paola Nugnes.

A cercare di abbassare i toni sul suo collega di partito interviene anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini: «Questo governo sta facendo tantissimo per la gente del Sud. I fatti sono più forti di qualsiasi polemica». Le parole del ministro dell’Istruzione hanno scatenato l’ira bipartisan di molti politici e cittadini del Sud, oltre che dei presidi e degli studenti. Col Pd e Leu che annunciano interpellanze urgenti in Parlamento.

A giustificazione delle polemiche che hanno tenuto banco per tutta la giornata, Bussetti ha specificato che «al Sud servono fondi, certo. Come ovunque. Ma so anche che da soli non bastano. Occorre anche credere in se stessi, lottare, rimboccarsi le maniche. Bisogna saper utilizzare meglio le risorse economiche. Sono le persone a fare la differenza. E il Sud è pieno di eccellenze. Dobbiamo puntarci e valorizzarle. Forse a qualcuno non fa comodo farlo». Ma anche il viceministro e il sottosegretario all’istruzione, Lorenzo Fioramonti e Salvatore Giuliano, entrambi M5S, si dissociano da Bussetti: «Studenti e insegnanti del Sud sono esempio di eccellenza e coraggio», dicono all’unisono. La prima bordata contro Bussetti arriva di buon'ora.

«Il ministro non può delegittimare il personale 'del Sud’ usando espressioni divisive che lasciano intendere che nel Sud non ci si impegna adeguatamente - dice Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi - Forse il ministro ignora che in molte aree del sud le scuole sono l’unico avamposto dello Stato. Delegittimare chi vi lavora è inaccettabile».

«Dopo la sparata del giorno Bussetti si dimetta», afferma la Rete degli studenti medi. Duro il commento del sindaco di Napoli Luigi de Magistris: «Parole di chi non conosce storie e fatti e, quindi, ignorando il Sud è un ministro dell’ignoranza. Tono e sguardo evidenziano il suo disprezzo per le nostre terre».

Pretende le scuse del ministro Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputato di Fi: «Impegno e sacrificio invece di risorse e investimenti sull'edilizia scolastica e sul capitale umano, cioè gli insegnanti? Le dichiarazioni del ministro sono offensive per l’intero Sud e, pertanto, irricevibili».

Sulla stessa scia il senatore del Pd Francesco Verducci, vice Presidente Commissione Istruzione e Cultura: «Da Bussetti parole indecenti che offendono tutti gli insegnanti e i lavoratori di scuola, università, ricerca. Un concentrato di livore, di disprezzo, di falso pregiudizio contro il meridione. Bussetti si dimetta. Vergogna».

Interviene sulla polemica anche la Gilda: «Bussetti utilizza i soliti stereotipi e luoghi comuni sul Sud fannullone», spiega il coordinatore Rino Di Meglio. Giova ricordare al ministro che il 40% degli insegnanti in servizio al Nord proviene dalle regioni meridionali».

A difesa del ministro diversi parlamentari del Carroccio. Tra loro il deputato calabrese della Lega Domenico Furgiuele, componente della Commissione Cultura: «Bussetti è un grande ministro che ama il Sud», dice.

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