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Efficientamento energetico, 38 comuni siciliani rischiano la revoca del finanziamento

Trentotto comuni siciliani e la provincia di Ragusa rischiano seriamente la revoca da parte della Regione Siciliana del finanziamento concesso per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle reti elettriche. Gli enti, infatti, non hanno ancora avviato la fase di progettazione dei lavori.

Si tratta di risorse comunitarie che ammontano, complessivamente, a quaranta milioni di euro, mentre altri ottanta erano stati destinati a Enel e Terna.

Lo scorso novembre tra sorrisi e grande soddisfazione, durante una cerimonia ufficiale a palazzo d'Orleans, il presidente Nello Musumeci aveva consegnato i decreti che trasferiscono le somme agli enti locali. Oggi, però, l'amara realtà e ancora una volta ci si trova davanti ad un finanziamento che può essere perduto.

Così come accertato dagli uffici del dipartimento dell'Energia attraverso il sistema informativo "Caronte", soltanto i Comuni di Palagonia e Cesarò risultano adempienti.

Gli inadempienti avranno un'altra chance; un nuovo monitoraggio sarà infatti effettuato il prossimo quindici febbraio e, così come si legge nella lettera di diffida pervenuta ai 38 comuni e all'ex provincia di Siracusa, nel caso in cui venisse ancora accertato l'inadempimento degli obblighi a carico dei beneficiari, il dipartimento dell'Energia, guidato da Tuccio D'Urso, "attiverà tempestivamente il procedimento di revoca del contributo finanziario concesso".

"Mi rifiuto di pensare che una quarantina di amministrazioni comunali non vogliano cogliere l'opportunità di utilizzare importanti risorse comunitarie- ha detto il governatore -, in materia di energia, costringendo il nostro dipartimento alla revoca del contributo. Sono certo che al prossimo monitoraggio la risposta dei sindaci risulterà pronta e puntuale, se vogliamo davvero avviare un serio processo di modernizzazione delle nostre realtà urbane".

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