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Allenatore alleato di salute, parte nell'Ue una campagna antitumori

Parte una nuova alleanza antitumori tra la Fondazione Insieme contro il Cancro e l'Associazione Europea degli allenatori di calcio (AEFCA). Le due organizzazioni promuoveranno nei prossimi due anni, in tutto il Vecchio Continente, il progetto educazionale 'Allenatore Alleato di Salute'. L'iniziativa è già avviata da oltre tre anni in Italia e vuole insegnare ai coach come educare i più giovani ai corretti stili di vita. Per questo sono stati impostati dei corsi specifici per i coach in collaborazione con l'Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) e la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC).

Nelle prossime settimane partiranno attività formative simili in Croazia e Portogallo e presto anche in altri Stati. L'obiettivo è favorire tra bambini e adolescenti la prevenzione oncologica primaria. In totale sono oltre 1,6 mln i nuovi casi di cancro l'anno che in Europa possono essere evitati seguendo semplici regole come eliminare fumo, alcol e seguire una dieta sana come quella mediterranea. L'accordo tra le due organizzazioni è stato siglato ieri sera a Bruxelles ed è stato controfirmato dal presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. I tumori sono una delle emergenze sanitarie che l'Ue deve affrontare. Secondo le stime, infatti, il cancro causa un decesso su 4 in Europa.

 "Ci troviamo di fronte a malattie che tenderanno a crescere con l'avanzare dell'età media della popolazione - ha affermato Tajani -. La Commissione Europea ha finanziato la ricerca oncologica con oltre 147 mln di euro. Ma un investimento per il futuro è senza dubbio la prevenzione che deve passare anche dalla creazione di una nuova cultura del benessere. Per questo siamo lieti di supportare questa iniziativa per sensibilizzare i giovani". Quattro casi di tumore su 10 sono prevenibili con stili di vita sani, ha aggiunto Francesco Cognetti, presidente di Insieme contro il Cancro: "I giovanissimi europei hanno davvero bisogno di essere educati alla salute. Il 29% fuma e il 5% è obeso. Preoccupa poi la sedentarietà, un sottovalutato fattore di rischio che determina un quinto di tutti i tumori. Il 25% degli under 19 del Continente non fa mai attività fisica. Anche per questo - ha concluso - la nostra campagna vede in prima linea il coinvolgimento diretto del mondo dello sport". 

Secondo una ricerca, condotta su oltre 25mila adolescenti italiani, il coach è l’adulto più interpellato dai giovani per quanto riguarda la salute e riscuote più fiducia dei genitori o degli insegnati. “Un teenager su tre chiede a lui informazioni e nasce quindi l’esigenza di preparare i mister di calcio a questa insolita mansione - ha proseguito il prof. Cognetti -. Da qui siamo partiti con una serie di attività svolte su tutto il nostro territorio nazionale. “Allenatore Alleato di Salute” dal 2016 ad oggi ha previsto, oltre ai corsi di formazione specifici, la realizzazione e distribuzione di materiale informativo ad hoc. Le varie iniziative sono state supportate con una serie di video sui corretti stili di vita, una forte attività sui principali social media e un sito internet: www.allenatoredisalute.eu. Adesso tutti gli allenatori di calcio dei 40 Paesi che aderiscono all’AEFCA potranno usufruire degli stessi strumenti di supporto. Abbiamo inoltre intenzione di allargare il progetto ad altri sport, come ad esempio il basket”. “Vogliamo trasformarci nei custodi della salute dei giovani - ha sottolineato Walter Gagg, Presidente della AEFCA -. Lo sport svolge un ruolo educativo fondamentale e, come dimostrano numerose indagini, i bambini e gli adolescenti sono sempre più alla ricerca di punti di riferimento tra gli adulti. Noi allenatori dobbiamo a nostra volta imparare a rapportarci con gli atleti anche su un tema estremamente delicato come la salute. Ringraziamo quindi i colleghi italiani perché sono stati i primi in Europa ad avviare un’iniziativa così importante”.

Il progetto prenderà il via a livello europeo con la distribuzione di quattro opuscoli della prevenzione, con protagonista il Mister Massimiliano Allegri, in lingua inglese. Seguiranno altre iniziative in tutto il Vecchio Continente. “Il cancro oggi incute meno timore alla popolazione rispetto al passato - ha concluso il prof. Cognetti -. In Italia la sopravvivenza a cinque anni per tutti i tumori, ad eccezione di quelli della pelle, è del 63%. La media europea è invece leggermente inferiore e si attesta al 57%. Non bisogna tuttavia eccedere con l’ottimismo. Alcune neoplasie sono ancora difficili da trattare e risultano troppo diffuse. E’ questo il caso del carcinoma polmonare, una patologia oncologica che nove volte su dieci è attribuibile al fumo di sigaretta. Il vizio è attualmente interessa il 26% dei cittadini europei. Possiamo contrastarlo anche intensificando le campagne informative rivolte ai giovanissimi come Allenatore Alleato di Salute”.

   

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