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Le mostre del week end, da Melzi a Mantegna e Picasso

TORINO - Il primo weekend di febbraio offre agli appassionati d'arte molte mostre da non perdere, tra inaugurazioni e chiusure, spaziando dal contemporaneo, come la personale di Rottenberg a Bologna e la collettiva sui movimenti del dopoguerra a Venezia, all'antico, con Mantegna a Roma e Melzi a Milano.
 
TORINO - Guerre, imperialismi, fanatismi religiosi, terrorismo, razzismo, e poi la tecnica e l'Intelligenza Artificiale utilizzate in modo irresponsabile: sono alcuni dei temi indagati da "Cuore di tenebra / Heart of Darkness. Può l'arte prevenire gli errori?", collettiva in programma dal 2 febbraio al 19 maggio al Binario 2 delle OGR - Officine Grandi Riparazioni di Torino. La mostra, dedicata agli aspetti irrazionali del contemporaneo, accoglie opere tra gli altri anche di Allora e Calzadilla, Alves, Cattelan, Cuoghi.

MILANO - Per la prima volta la Fondazione Orsoline di San Carlo rende accessibile al pubblico La Vergine delle Rocce del Borghetto (1517-1520), opera di Francesco Melzi, allievo prediletto di Leonardo da Vinci. Dal 30 gennaio infatti saranno organizzate visite guidate per ammirare la tela, custodita nella Chiesa di San Michele del Dosso. Si intitola "Resilient", la personale di Marco Gualazzini dal 31 gennaio al 24 marzo nelle sale di Forma Meravigli. Composta da circa 40 fotografie realizzate dall'autore in Africa dal 2009 al 2018, l'esposizione racconta la resilienza straordinaria con cui il continente africano affronta i problemi che lo affliggono.

BOLOGNA - Arriva al Mambo l'artista di origine argentina Mika Rottenberg, con una personale che dal 31 gennaio al 19 maggio presenta per la prima volta in un'istituzione museale italiana undici delle sue più recenti produzioni. In un percorso labirintico sono esposti oggetti scultorei e installazioni video appositamente costruite in cui, in modo sarcastico e bizzarro, l'artista offre allegorie sul sistema capitalistico che regola le condizioni umane e i processi di produzione massiva delle merci.

    ROMA - Dopo l'apertura il 27 gennaio nel Giorno della Memoria, primo weekend per la mostra "Solo il dovere, oltre il dovere. La diplomazia italiana di fronte alla persecuzione degli Ebrei (1938-1943)", alla Casina dei Vallati fino al 14 luglio.
    Attraverso un'accurata selezione di materiali da un eccezionale fondo documentario ritrovato presso l'Archivio Storico Diplomatico del Ministero degli Esteri, la mostra descrive il lavoro delle ambasciate, delle legazioni e dei consolati italiani di tutto il mondo in relazione al sistema persecutorio estero. Chiude il 3 febbraio "La stanza di Mantegna. Capolavori dal Museo Jacquemart-André di Parigi", mostra ospitata a Palazzo Barberini, sede delle Gallerie Nazionali di Arte Antica.
    Incentrato sul capolavoro di Mantegna Ecce Homo, il percorso accoglie altre 5 opere, la Madonna con il Bambino tra i santi Gerolamo e Ludovico di Tolosa, la Madonna col Bambino di Giovanni Battista Cima da Conegliano, il ritratto su pergamena di Giorgio Schiavone, il disegno di scuola mantegnesca Ercole e Anteo, il bronzetto di Andrea Briosco, detto il Riccio. Ci sono voluti più di tre anni e tanti viaggi per scovare i luoghi e le specie che ancora resistono in un ambiente naturale sempre più a rischio: è il progetto fotografico di Simone Sbaraglia dal titolo "Ritratto di un Pianeta selvaggio", dal 2 al 24 febbraio al Museo Civico di Zoologia. Dopo Roma, la mostra proseguirà in altre città italiane e poi all'estero cambiando ogni volta stampe ed allestimento.
    VENEZIA - Fino al 18 marzo è possibile visitare presso la Collezione Peggy Guggenheim la mostra "Dal gesto alla forma.
    Arte europea e americana del dopoguerra nella Collezione Schulhof" che attraverso 80 opere fa luce sulla storia e la visione del collezionismo dei coniugi Schulhof. Con i lavori di artisti celebri quali Rothko e Burri, Fontana e Calder, Dubuffet e Warhol, l'esposizione racconta l'evoluzione e i passaggi tra i movimenti e gli stili che si sviluppano a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni '80 del Novecento. BASILEA - Dal 3 febbraio al 26 maggio la Fondation Beyeler accoglie "Il giovane Picasso - Periodo blu e rosa", che si focalizza sui sei anni di attività artistica considerati cruciali per la produzione del pittore. Il pubblico potrà ammirare per la prima volta tutti insieme circa 80 dipinti e sculture solo raramente concessi in prestito e provenienti dai maggiori musei in Europa, negli USA, in Canada, Russia, Cina e Giappone.(ANSA).
   

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