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Crolla una diga in Brasile, 34 i morti e 300 i dispersi

È salito a 34 il bilancio delle vittime accertate in Brasile a causa del crollo di una diga di scarti minerari ieri a Brumadinho, a 60 km da Belo Horizonte. A diffonderlo i pompieri del Minas Gerais. I dispersi, secondo quanto riporta il quotidiano brasiliano O Globo, sono circa 300, travolti da fango e detriti. Secondo fonti ufficiali, circa 100 persone sono state tratte in salvo.

La polizia federale del Brasile ha aperto un’inchiesta, mentre un tribunale dello Stato ha ordinato il blocco di un miliardo di reais (circa 265 milioni di dollari) nei conti della multinazionale brasiliana, leader globale nella produzione ed esportazione di minerale di ferro. Secondo fonti ufficiali citate dai media locali, la polizia ha deciso di agire al più presto per raccogliere materiale che possa indicare chi è responsabile del disastro, così come la dimensione reale del danno ambientale.

Da parte sua, il giudice Renan Chaves Carrerira, su richiesta delle autorità locali, ha bloccato i conti in banca della Vale «per permettere allo Stato di Minas Gerais di disporre immediatamente delle risorse necessarie per coprire le necessità più urgenti delle vittime», secondo quanto indica un comunicato del tribunale.

Ci sono poche possibilità di trovare persone ancora in vita sul luogo del crollo di una diga in Brasile, «probabilmente recupereremo solo corpi». Lo ha detto il governatore dello Stato di Minas Gerais, Romeu Zema, citato dalla Bbc online.

Il crollo della diga di Brumadinho è avvenuto ieri all’ora di pranzo: fango e detriti hanno travolto la caffetteria dell’impianto dove stavano mangiando centinaia di lavoratori.

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