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I "sì Tav" scendono in piazza: c'è anche la Lega

Un momento del flash mob a sostegno della Tav a piazza Castello, Torino, 12 gennaio 2019.ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Lo slogan non lascia dubbi di interpretazione: "Sì Tav subito". A scandirlo in piazza Castello, il salotto buono di Torino, oltre 30 mila persone vestite d'arancione, il colore della manifestazione che ha unito imprenditori, associazioni di categoria, sindacati e partiti. Tanti partiti, dal Pd alla Lega, passando per Forza Italia e Fratelli d'Italia. Divisi su (quasi) tutto ma non sul supertreno, per loro simbolo di sviluppo e di futuro. A vincere al ritmo di 'We Will Rock You', dei Queen, non è però la politica ma la società civile, che per la seconda volta in due mesi genera un'onda capace di agitare i già difficili equilibri di governo.

"Per la seconda volta i cittadini sono in piazza. Questo è già un referendum", affermano Patrizia Chiazza e Roberta Castellina, due delle cosiddette 'madamin' animatrici del falsh mob con l'ex sottosegretario Mino Giachino. "Ci fa piacere - sottolineano - che molte forze politiche abbiano deciso di aderire, Lega inclusa - aggiungono -. Noi però abbiamo chiesto che non ci siano bandiere di partito, perché la Torino-Lione è un'opera di tutti".

"Siamo qui a ribadire una posizione storica della Lega, che è sempre stata a favore delle grandi opere", ha detto il segretario del Carroccio in Piemonte, e capogruppo alla Camera del Carroccio, Riccardo Molinari. "Dimostrano questa posizione i voti, le posizioni politiche, i programmi elettorali - aggiunge - non ultimo quello con cui siamo stati eletti il 4 marzo, che per il Piemonte punta sullo sviluppo di Terzo Valico e Tav per il suo rilancio".

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