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Per Renault quota del 10% in Italia nel 2018, la 'regina' è Clio

Un 2018 positivo per il Gruppo Renault che, nonostante il calo del mercato, ha chiuso in Italia con una quota del 10%, in pratica un'auto su 10 in circolazione sulle strade italiane è del gruppo francese (Renault, Dacia e Alpine). Neppure le vicende giudiziarie, che da fine novembre hanno coinvolto il numero uno dell'Alleanza, Carlos Ghosn, in arresto a Tokyo per irregolarità nei compensi, sono riuscite a 'minare' il trend positivo.''Il consiglio lavora bene e le attività procedono - ha detto il nuovo dg di Renault Italia, Xavier Martinet - Non abbiamo avuto nessun tipo di problema nella nostra collaborazione con Nissan e non è cambiato nulla''. Anche lo scorso anno, per la quinta volta consecutiva, la casa della Losanga è risultata la quarta marca sul mercato italiano grazie all'offerta di una gamma completa sia dal punto di vista della carrozzeria che per quanto riguarda la varietà di alimentazioni a disposizione. Stella indiscussa nel firmamento del marchio francese è l'intramontabile Clio, che quest'anno avrà una versione tutta nuova ed entro il prossimo arriverà anche ibrida. La berlina di segmento B è stata l'auto straniera più venduta in Italia, la seconda nel ranking totale del mercato (52.267 le unità consegnate in un anno). Bene anche la Captur che si afferma come B-suv straniero più venduto nel suo segmento e la 'coppia' Scenic-Kadjar che si posiziona nella top del segmento C monovolume e suv. Il trend posiivo riguarda anche il marchio Dacia ed in particolare i due modelli di punta: Sandero, che con 29.500 immatricolazioni mette a segno il record assoluto dal lancio nel 2008 (grazie all'introduzione in gamma della versione Streetway), e Duster che, nonostante l'introduzione della versione Gpl solo nel mese di settembre, è riuscita a farsi apprezzare come miglior suv del segmento C più venduto ai privati. E per il 2019 l'auspicio è di mantenere una quota stabile, intorno al 10% in un mercato che, con molta probabilità, sarà in flessione anche a causa del ridimensionamento del livello di fiducia dei consumatori negli acquisti. A tal proposito, come sostenuto da Martinet, un ruolo fondamentale lo 'gioca' la rete di vendita che si compone di circa 800 dipendenti e 85 concessionari in tutto lo Stivale.

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