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Sea Watch, la Commissione Ue agli Stati membri: "Sbarco subito"

I migranti a bordo della Sea Watch

Sulla sorte dei migranti a bordo della Sea Watch e della Sea Eye "proseguiamo i contatti intensi con gli Stati membri", ieri nella riunione degli ambasciatori dei 28 ci sono state "discussioni costruttive", la posizione della Commissione, già espressa, resta che "gli Stati devono ora mostrare solidarietà concreta e le persone a bordo devono essere sbarcate in sicurezza e senza ulteriore ritardo". Così il portavoce del presidente della Commissione Ue. "Alcuni Stati hanno espresso la volontà di contribuire a questo sforzo comune e ora continuano i contatti".

Intanto dalle due navi vengono lanciati nuovi appelli: "Buongiorno dalla nave. Per il diciottesimo giorno siamo ostaggio in mare dei governi europei. La situazione è tesa ma almeno tutti mangiano di nuovo": è l'ultimo messaggio giunto via Twitter dalla Sea watch questa mattina, riferito ai 49 migranti soccorsi da due navi, la Sea Watch 3 e la Sea eye, da 18 giorni in attesa di un permesso di sbarco in un porto europeo del Mediterraneo.

Alcuni migranti avevano cominciato ieri a rifiutare il cibo, esasperati dalle condizioni a bordo, ma oggi hanno ricominciato a mangiare. Intanto i media internazionali si sono raccolti negli uffici di Sea Watch a Berlino dove è in corso una conferenza stampa. "Altissimo interesse mediatico alla conferenza stampa di @seaeyeorg e #SeaWatch circa le 49 persone sulle nostre navi. Attendiamo ancora invano l'interesse dell'Unione europea per una soluzione", si legge in un altro tweet.

È indegno, vergognoso che si tratti sulle singole persone. Si ha l'impressione di un tavolo di poker sui destini della gente". Lo ha detto Gorden Isler, dirigente di Sea Eye, a margine della conferenza stampa che si è tenuta stamani a Berlino sulle condizioni dei profughi a bordo delle due navi che si trovano al largo di Malta, dalla quale è arrivato un nuovo appello all'Ue per la salvezza dei migranti da 18 giorni bloccati in mare. "Leggo che 9 Stati avrebbero dato la disponibilità ad accogliere, ma non basta", ha aggiunto Isler.

"I politici hanno un anno intero per trattare in Europa, incontrarsi, discutere, bere i loro caffè e trovare soluzioni. È vergognoso che si svolga un negoziato del genere sul destino di 49 persone", ha aggiunto.

"A bordo della nostra imbarcazione ci sono 17 persone, fra cui una donna e due ragazzi di 17 anni. Si trovano da 10 giorni a bordo di una nave che non è stata concepita per passeggeri: è una nave da ricerca. Potrebbe ospitare al massimo una ventina di persone, mentre al momento a bordo ce ne sono 35". I profughi "dormono in dei container, alcuni di loro sono sistemati nella nostra stazione di soccorso, ma si tratta di soluzioni che potrebbero andar bene per al massimo uno, due giorni, non certo per dieci".

"Cibo e acqua sono razionati e anche se il tempo oggi è ok, da domani è previsto di nuovo un peggioramento delle condizioni meteo, e soffriranno di nuovo il mal di mare", ha sottolineato. I migranti a bordo della Sea Eye, ricorda infine Gorden Isler, hanno tutti fra i 17 e i 40 anni, e vengono da diversi Stati africani: Sudan, Sierra Leone, Mali, Repubblica di Guinea, Camerun, Costa d'Avorio e Nigeria. "Sea Eye non ha alcun contatto con l'Italia - ha concluso -. Siamo una piccola organizzazione, nata appena tre anni fa".

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