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Il 2019 di Panatta: "Cecchinato? Emergere è difficile, ripetersi è complicato ma può farcela"

Adriano Panatta

“Emergere è sempre la cosa più difficile, ma mantenere quello che ti sei guadagnato è molto, molto complicato. Cecchinato dovrà essere bravo a fare questo, ma è ottimo giocatore, ha tutte le possibilità per riuscirci”. Adriano Panatta, in un’intervista esclusiva concessa al sito del Giornale di Sicilia, parla di quello che è stato il tennis nel 2018 e di quello che sarà nel 2019 che è appena iniziato, e chi meglio di lui può parlare dello sport della racchetta più famoso del mondo.

Vincitore di un Roland Garros nel 1976 (unico italiano vincitore di uno slam in campo maschile nell’era Open), trascinatore sempre in quell’anno dell’unica coppa Davis vinta dall’Italia (in Cile), Panatta è riuscito ad andare oltre i confini del tennis, diventando un apprezzatissimo personaggio televisivo e non solo, uno delle personalità più ricercate in assoluto, anche con un (recente) cameo al cinema.

Come è stato il 2018 del tennis?

Ci sono state dei grandi ritorni e delle conferme. Si è rivisto Djokovic, dopo una lunga crisi, che è veramente tornato alla grande, abbiamo visto il dominio assoluto di Nadal sulla terra rossa, anche se poi si è perso nella seconda parte della stagione, pure per colpa di un infortunio. Vediamo se i due riusciranno a dominare anche nel 2019. E poi c’è Federer, ma Federer può fare quello che vuole, è eterno.

A proposito, Roger ha detto che non sa se giocherà nel 2020

E’ una dichiarazione come un’altra, figurarsi. Pensasse al 2019, intanto….

Si è visto anche qualche giovane interessante nell’anno appena trascorso. Qual è secondo lei la speranza per il futuro?

Mi piace davvero molto il greco, Stefanos Tsitsipas. Ha vent’anni, ha già raggiunto una bella classifica (numero 15 del mondo ndr) e non solo gioca molto bene a tennis ma è anche un gran bel personaggio, e ce ne sarebbe veramente un gran bisogno.

D’obbligo una domanda sul "nostro" Marco Cecchinato. Che 2019 sarà per lui?

È sicuramente un buon giocatore, lo scorso anno ha fatto un bel salto in avanti, ha tutto per confermarsi ai massimi livelli, soprattutto sulla terra battuta: lì è davvero uno solido, difficile da battere. Vediamo, sono curioso come sarà quest’anno per lui.

Cecchinato avrà il compito di confermarsi a certi livelli. Cosa cambia, quando si arriva in alto come ha fatto lui nel 2018?

I giocatori ti conoscono di più, ti rispettano di più, ma sanno anche chi sei, come giochi, i tuoi pregi ma anche i tuoi punti deboli. Sicuramente è più difficile emergere, ma mantenere una posizione come quella che è riuscito a conquistare Cecchinato è sicuramente molto, molto complicato, ma ce la può tranquillamente fare.

Il 2019 promette di essere anche molto intenso dal punto di vista lavorativo per lei, che lancerà un canale YouTube di tennis che si chiamerà “Panatta Channel”. Quando partirà e da dove è nata l’idea?

Partirà a metà gennaio, in concomitanza dell’Australian Open. Siamo ancora in fase di costruzione. Parlerà del tennis di oggi, di ieri, di cronaca attuale ma anche dello sport che è stato, dal 1968 in poi. Ci sarà un pò di tutto, insomma.

Ultimamente è uscito anche un suo libro, “Il tennis è musica”, scritto con Daniele Azzolini. Perché il binomio tra questo sport e il tennis?

Perchè, come c’è scritto, è un romanzo per chi ama il suono di un colpo piatto che esce dalla racchetta. E’ un’idea nata dalla clip che ho fatto nel film “La profezia dell’Armadillo”, e dall’esperienza che abbiamo fatto nel corso della nostra vita io e Daniele Azzolini, un grande giornalista e cronista che mi aiuta a ricordare.

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