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2018 controverso per il mondo delle auto tra lutti, scandali giudiziari, acquisizioni e cessioni

Sergio Marchionne

Scandali giudiziari, lutti, acquisizioni, cessioni, cambi di strategie e nuove normative che hanno sconvolto il settore. È stato un anno controverso, per il mondo dell’auto, quello che si sta per chiudere e che - di certo - verrà ricordato per la fine dell’era Marchionne, l’ad di Fca scomparso lo scorso luglio, ma anche per vicende giudiziarie come lo scandalo dei test dei gas di scarico sulle scimmie e ancora per l’arresto dell’ad di Nissan, Carlos Ghosn.

Sono questi solo alcuni dei fatti più salienti accaduti nel corso del 2018, anno in cui il mercato dell’auto - in Italia -
ha continuato a vacillare, soprattutto dopo l’introduzione della nuova normativa di omologazione al ciclo WLTP (obbligatoria da settembre 2019).

A dare il 'via alle danze', appena archiviato il salone di Detroit (che tornerà con la stessa formula anche nel 2019 prima di venir spostato in primavera a partire dal 2020), l’esplosione di un nuovo scandalo Dieselgate, che ha riguardato ancora una volta il mondo dell’auto 'made in Germany' con i gas di scarico testati sulle scimmie giavanesi e sugli uomini, scatenando un’indignazione generale che ha fatto 'saltare' qualche testa all’interno delle aziende coinvolte.

L’altra vicenda giudiziaria, invece, a novembre, con l’arresto a Tokyo del presidente di Nissan - al vertice per quasi 20 anni - Carlos Ghosn con l’accusa di violazione della legge finanziaria in tema di compensi.

Ma il 2018 è stato anche l’anno dell’addio all’amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne, appena un mese dopo la presentazione del suo ultimo piano aziendale per il prossimo quadriennio. Un investimento di 45 miliardi di euro tra il 2018 ed il 2022, con l’annuncio dello stop al diesel entro il 2021 e l’elettrico che diventa il fulcro del nuovo progetto (annunciato anche l’arrivo di un suv ibrido di Ferrari).

Poi, a fine mese, la sua ultima apparizione durante la consegna di una Jeep alla polizia, e il decesso, il 25 luglio scorso in una clinica a Zurigo, dove era ricoverato da qualche settimana.

È stato un anno di grandi addii, quello che sta per terminare, con l’annuncio della fine della produzione del Maggiolino (a luglio 2019), dell’Alfa Mito a Mirafiori e della Fiat Punto che dopo 25 anni e 9 milioni di esemplari prodotti esce di scena con lo stop alla linea di produzione a Melfi, mentre per un’eccellenza del 'made in Italy', come la Vespa, è stato annunciato l’arrivo della versione elettrica.

E se da un lato questo è stato l’anno del completamento del passaggio di Opel nel gruppo Psa, si deve registrare invece la 'dipartita' di un vero e proprio gioiello della componentistica italiana, la Magneti Marelli, venduta ai giapponesi di Calsonic Kansei per 6,2 miliardi di euro.

I motori sono finiti anche sotto i riflettori della cronaca, a causa del primo incidente mortale provocato da un’auto di Uber in modalità autonoma in Usa a marzo, che comunque non ha inciso sul via libera del Ministero delle Infrastrutture, anche in Italia, alla sperimentazione delle auto senza pilota.

In materia di sicurezza, dal 31 marzo, l’Ue ha introdotto su furgoni e auto nuove l’obbligo del sistema salvavita eCall a bordo. Ad agosto, invece, si registra l’ok al ddl che prevede l'obbligo di montare sui seggiolini dispositivi anti-abbandono.

Giro di vite anche contro i 'furbetti' delle targhe estere e per incentivare l’acquisto di auto elettriche, con l’introduzione dell’ecotassa, ai danni di auto di lusso e suv.

Una nota di colore: nei dodici mesi che si stanno per chiudere si registrano compleanni importanti. A partire dai
cento anni del colosso General Motors a maggio, passando per gli ottant'anni di Giorgetto Giugiaro fino ad arrivare ai 70 anni del brand premium Porsche e della 2 CV, icona vettura della francese Citroen.

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