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Il 2018 consolida il boom per i trapianti, calano le liste di attesa per il rene

Oltre 30 donatori ogni mille abitanti, liste d'attesa che calano per il rene e programmi innovativi che vengono copiati dagli altri paesi. Il sistema dei trapianti italiano si è un'eccellenza, con i dati per il 2018, presentati oggi a Roma, che confermano i record registrati lo scorso anno.

"Sono dati positivi, perchè 'consolidano' il salto che è stato fatto nel 2017, e fanno vedere che molte regioni superano i 30 e vanno verso i 40 donatori per milione. - ha sottolineato il direttore del Centro Nazionale Trapianti Alessandro Nanni Costa -. Guardando il trend risulta evidente che negli ultimi 15 anni la Rete Trapianti ha avuto una crescita grazie ad una forte componente innovatrice".

Tra le diverse innovazioni nell'attività del 2018, ha sottolineato Costa, ci sono stati l'inizio del programma per le catene di trapianti di rene tra coppie incompatibili innescata da donatore deceduto, il primo al mondo e che ora viene copiato dagli altri paesi, ma anche il consolidamento del programma di trapianti da donatori a riceventi Hiv positivi o la pubblicazione dei risultati degli studi sull'effetto dell'attività fisica sui trapiantati, basato su un database unico al mondo. Secondo i dati presentati la previsione per quest'anno è di avere 1672 donatori, pochi meno dei 1714 del 2017 ma sempre molti di più dei 1480 del 2016. Il numero totale di trapianti da donatore cadavere saranno 3419, di cui 1842 di rene, 1212 di fegato, 227 di cuore, 140 di polmone. Al sud ci sono meno donatori e le opposizioni, che sono stabili intorno al 30%, sono maggiori. Per quanto riguarda le liste d'attesa, che in totale hanno 8765 pazienti, il sistema ha registrato un calo dei pazienti in quelle per il rene, mentre per gli altri organi sono sostanzialmente stabili.
   

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