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Pochi Costruttori in linea limiti CO2 2021, multe per altri

Cosa accadrà nel 2021, quando i costruttori che vendono le proprie auto in Europa dovranno restare entro i limiti di emissioni per la CO2, stabiliti a quella data in 95 g/km? Una risposta, che si basa evidentemente su ipotesi legate alle gamme attuale e di imminente introduzione, arriva dallo studio di PA Consulting in cui vengono stimate le emissioni medie in base al rapporto composizione dell'offerta/quantità di auto vendute/debutto di modelli innovativi a basso impatto ambientale. E sulla base di queste previsioni PA Consulting ha anche stimato quali potrebbero essere le multe che dovrebbero gravare sui costruttori 'non virtuosi': un totale di ben 3,9 miliardi di euro. Lo studio dettaglia le penalità che al 2021 dovrebbero gravare sull'industria europea. Solo 5 Gruppi industriali - Volvo, Toyota, Renault-Nissan-Mitsubishi, Honda e Jaguar-Land-Rover - non dovrebbero subire conseguenze dai limiti sulla CO2. Toyota si presenterà a quella scadenza con emissioni medie di 87,1 g/km, questo in base alla alta percentuale di ibride (72% delle vendite europee) e nonostante una ridotta quota di ibride plug-in (meno del 2%). Per Volvo la previsione è di 93,7 g/km, sulla base di una crescita delle vendite di ibride e ibride plug-in da parte del costruttore sino-svedese. Per l'Alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi PA Consulting prevede una media di 93,7 g/km, con una media di elettriche e ibride ricaricabili dell'11% nel 2021. Per Honda il limite verrà solo sfiorato (95,5 g/km) mentre Jaguar Land Rover potrà beneficiare dell'esenzione di cui godono i Gruppi che vendono in Europa meno di 300mila auto all'anno. Questo invece l'elenco dei costruttori che vedono all'orizzonte pesanti multe: il Gruppo PSA, nonostante l'impegno, dovrebbe pagare - secondo PA Consulting - una multa da 600 milioni di euro, pari al 20% circa dell'utile operativo che nel 2017 è stato di 2,965 miliardi di euro. A spostare PSA nella lista dei 'cattivi' c'è l'inserimento di Opel nel Gruppo, per effetto delle emissioni più elevate e dell'assenza di modelli elettrificati che, a livello di Gruppo, restano comunque sotto al 2%.

Anche Ford, che dovrebbe arrivare 99,8 g/km, potrebbe pagare 430 milioni di euro (circa il10% dell'utile operativo 2017) con una stima del 7% di PHEV e BEV (cioè modelli ibridi plug-in e 100% elettrici) in vendita nel 2021. Per il Gruppo Volkswagen, anche in considerazione della sua massiccia presenza nel mercato europeo con i marchi Volkswagen, Audi, Skoda, Seat e Porsche (Bugatti, Bentley e Lamborghini sono esclusi dai calcoli) lo studio ipotizza una sanzione davvero salata: 1,4 miliardi di euro. La media di emissioni che verrà raggiunta è infatti di 101,5 g/k, su un obiettivo di 97,7 g/km e in funzione di una quota di PHEV e BEV del 7% nel 2021. Migliore il risultato nella proiezione delle emissioni 2021 per FCA e i suoi numerosi marchi: PA Consulting calcola una media della CO2 a 98,5 g/km, cioè 6,7 g/km in meno rispetto all'obiettivo di 91,8 g/km. Questo dovrebbe comportare una multa da 700 milioni di euro.

Non andranno bene le cose nemmeno per il Gruppo Hyundai-Kia (96,1 g/km al posto di 94 g/km) che dovrebbe essere penalizzato per 300 milioni di euro, pur con una quota dell' 11% di PHEV e BEV in Europa nel 2021. Si avvicinerà a 200 milioni la multa che dovrebbe pagare Bmw (104,4 g/km nel 2021) e di 190 milioni quella per la rivale Daimler (marchi Mercedes e Smart) con una media di 104,6 g/km alla scadenza. La ricerca ricorda che Mercedes dovrebbe arrivare a vendere un 13% di PHEV e BEV entro il 2021. Infine Mazda che proporrà secondo PA Consulting un risultato vicino a quello di FCA (98,1 g/km) ma in funzione del numero inferiore di vendite pagherà 75 milioni di euro.

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