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Alimentare: made in Italy cresce, più fatturato e posti lavoro

ROMA - Le società italiane del settore alimentare-bevande sono, sempre più, un punto di forza dell'economia Italiana: sono 227 le aziende con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro, numero che colloca il settore al secondo posto della classifica di tutti i comparti industriali, subito dopo la meccanica, ma prima del tessile-abbigliamento-calzaturiero, della telematica, del chimico-farmaceutico, dell'energia. E, negli ultimi tre anni, il loro fatturato è aumentato del 10,8% e il margine operativo netto del 12,9%, a fronte di debiti finanziari cresciuti del 4,4% e dipendenti del 3,6%. E' quanto emerge dalla seconda edizione dell'analisi dei bilanci delle società dell'alimentare e bevande in Italia, del Centro Studi CoMar.

In particolare nel 2017 Il fatturato è stato di 78,5 miliardi di euro, + 5,5% rispetto al 2016 e +10,8% sul 2015; mentre il margine operativo netto è stato di 4,3 miliardi , +5,5% sul 2016 e +12,9% rispetto al 2015. Gli addetti sono cresciuti, dai 157.039 del 2015 ai 162.669 di fine 2017 (+3,6%); il fatturato per dipendente è stato di 162.669 euro nel 2017 rispetto ai 159.673 del 2015; i debiti finanziari, tra il 2016 e il 2017, si sono incrementati del 2,3%%, crescendo di 404,7 milioni, da 18,9 a 19,3 miliardi di euro; lo stock complessivo è in aumento dell'4,4% sui 18,5 miliardi del 2015. Tra le diverse società quelle con il miglior rapporto margine operativo netto fatturato sono: Branca International, Palazzo Antinori, Ferrero, Compagnia De' Frescobaldi, Sanpellegrino, Davide Campari-Milano; quelle con il migliore rapporto fatturato per dipendente: Ferrero, Fileni Simar, Casillo Partecipazioni, Apo Conerpo, Cereal Docks.

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